28/01/2016

Family Day, democrazia, rappresentatività dei politici

Una riflessione a margine del Family Day, della democrazia, della rappresentatività dei rappresentanti del popolo.

Quanto stupidi siamo secondo i politici?

Ormai è chiaro che la stragrande maggioranza dei politici che stanno in Parlamento, di diverse aree politiche, è convinta che le persone, che chiamano cittadini, siano talmente rimbecillite da consentir loro di raccontarci qualunque fandonia, tanto o ce la beviamo oppure ci rassegniamo al nostro destino perché non abbiamo armi per difenderci.

C’è da dire, infatti, che da decenni ormai ci siamo ingoiati di tutto, inutile passare in rassegna quanto abbiamo dovuto subire, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è il fatto che qualcuno abbia messo gli occhi sui nostri figli e nipoti da indottrinare secondo l’ideologia delle magnifiche sorti e progressive.

E no, i figli no, quelli non si toccano. I figli sono stati l’unica leva in grado di mobilitare un popolo che finalmente esce dal torpore e dalla rassegnazione e scende in piazza per far capire che un governo non può legiferare contro di loro. Un governo non può legiferare contro la famiglia, questo dovrebbe essere vietato dalla Costituzione.

Sembra incredibile che sia necessario mobilitare un esercito di persone di buona volontà, di famiglie, associazioni, vescovi, cardinali per affermare cosa? Che la famiglia è l’unione, stabile, di un uomo e di una donna che mettono al mondo dei figli, quando i figli arrivano, e se ne prendono cura fintanto che non sono in  grado di continuare il cammino da soli.

family day_Palazzo-Montecitorio_genderL’élite politica che sta in Parlamento, per volere del popolo che li ha eletti, quanto stupido pensa che sia questo popolo? Quanto pensa che si sia rimbecillito dopo la cura di propaganda dell’ideologia gender elargito a piene mani, ormai da anni, in ogni sede e circostanza?

Quanto pensa che siamo deficienti quell’élite “intellettuale” che tanto si è spesa per farci comprendere quanto siamo arretrati rispetto al percorso di civiltà già in atto in quei paesi nordici, da cui è sempre arrivata la barbarie, e l’ineluttabilità del falso progresso cui deve andare incontro il genere umano?

Se vogliamo difendere il futuro delle giovani generazioni bisogna tornare all’ABC del buon senso e al Diritto Naturale che rappresentano le uniche barriere nei confronti dell’arroganza del potere economico-finanziario, che guida il processo, e dell’arbitrio del potere politico che hanno in anima il progetto faustiano di ricreare il mondo contro la scienza, la logica e contro il volere dei popoli.

La Rosa Bianca

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