02/09/2016

Family Day: un evento che diventa un libro

Il Family Day, grande evento del popolo che si riconosce nella famiglia naturale, diventa un libro. Un libro che è una chiara sfida a Renzi e alla politica: fino a che punto si porterà avanti la deriva etica in atto?

L’Italia del Family Day è uscito ieri nelle librerie e ha già ricevuto molta attenzione da parte dei mass media. Merito dei temi scottanti che va a trattare (la famiglia, il gender, il matrimonio gay, l’utero in affitto...) e di certo merito anche dei due autori di primo piano: il giornalista Stefano Lorenzetto e il medico Massimo Gandolfini, guida del popolo della famiglia.

«L’Italia del Family Day – scrive nell’introduzione Lorenzetto – s’è messa nelle mani di Gandolfini e lui in quelle di Dio. Contano molto, le mani, per un chirurgo, soprattutto se deve aprire le scatole craniche e intervenire sul cervello».

Scorrendo le pagine del libro, si capisce subito che si è di fronte a un testo coraggioso: Lorenzetto pone a Gandolfini le domande più disparate, che vanno dalla vita privata alle considerazioni sui valori fondanti della società. E Gandolfini, sempre molto pacato e puntuale, risponde parlando del suo matrimonio, dei suoi sette figli adottivi (tre dei quali con problemi di salute e che vivono ancora tra le mura di casa) che lo guardano ammirati e orgogliosi per il suo impegno pro-family, del suo lavoro e del suo rapporto con la fedeQuello che so è che non riesco a concepire un’esistenza senza la fede», afferma).

Il dialogo tra il neurochirurgo e Lorenzetto si sposta poi sulla (di certo non facile) nascita del Comitato Difendiamo i Nostri Figli e sul grande evento del Family Day, nato, organizzato, finanziato e animato da tante famiglie normali.

gandolfini_Family-Day_libro_copertinaChi vorrebbe distruggere la famiglia, domanda quindi Lorenzetto. Gandolfini è ancora una volta molto chiaro: «Una famiglia debole significa una società debole. Ogni deriva di stampo presidenzialistico o dittatoriale postula perciò che l’istituto familiare sia il più indifeso possibile. [...] oggi vengono attaccate le verità più elementari. Che uomo e donna siano complementari e che dalla loro unione nasca la vita mi pare una verità lapalissiana». E il tutto ha un fine ben preciso, oramai evidente anche a chi non vuole guardare: controllare le persone, manipolarle: «[...] una società debole – prosegue il portavoce del Family Day -, formata da figli con orientamenti sessuali incerti e mutevoli, è altissimamente condizionabile da qualsiasi input proveniente dall’esterno. Non esiste più il contraltare rappresentato dai valori della famiglia tradizionale. Anzi, a dirla tutta, non esiste più nemmeno l’altare. È finita la compattezza. Ogni tipo di sbando è ammesso. Il decadimento della relazione familiare, la più forte che esista in assoluto, lascia le persone in uno stato di anomia. La relazione diventa esclusivamente individuale. Ma quando un individuo va in crisi a chi si appoggia?».

L’interessante e fitto dialogo tra Lorenzetto e Gandolfini prosegue frizzante, andando a toccare altri temi caldi e parlando a 360° di politica (... e di politici), delle multiformi realtà ecclesiali, dell’islam e naturalmente delle lobby Lgbt e dei loro interessi.

Un intero capitolo viene quindi dedicato alla famiglia naturale: l’unica possibile e l’unica che rende felici le persone e che porta vantaggio alla società nel suo complesso. Il focus passa quindi sul cosiddetto matrimonio gay, sulle adozioni gay, sull’utero in affitto e sul gender: quattro temi sui quali il giudizio di Gandolfini è molto netto ed è supportato da un ragionamento solido, razionale e scientifico.

E il libro si chiude con la domanda di Lorenzetto: «Siamo vicini al regime?». La risposta non lascia scampo: «Ci siamo già arrivati. È la dittatura del relativismo, la sintesi di tutte le ideologie anticristiane. Alla fine si ritorna sempre lì. C’è stato un momento in cui l’Assoluto ha retto l’universo da una stalla per animali, diceva Gilbert Keith Chesterton all’inizio del secolo scorso. Smarrita la via della stalla, restano solo gli animali. Vagolanti, dispersi e confusi in un prato sempre più desertificato».

Il libro verrà presentato in anteprima nazionale a Firenze sabato 10 settembre, nel corso di una giornata ricca di interventi che vede tra gli organizzatori anche ProVita.

Il popolo della famiglia ha ancora voglia di lottare. Il valore per cui in tanti hanno fatto centinaia di chilometri, nucleo imprescindibile della società, merita di essere difeso fino in fondo. Renzi lo sa, e i nostri figli ci ringrazieranno.

«Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune»

(A. Manzoni, I promessi Sposi)

Teresa Moro

Foto in evidenza: Ansa

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