11/07/2016

Fecondazione artificiale:149.950 piccoli morti dimenticati

Rilanciamo il comunicato stampa dell’Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici, N. 3, dell’11 luglio 2016, che riporta e commenta gli ultimi dati ministeriali sulla fecondazione artificiale.

Essa fa registrare purtroppo il numero record di embrioni (esseri umani) sacrificati (uccisi) e crioconservati da quando la pratica della fecondazione artificiale extracorporea è in voga.

Uno stuolo di piccoli morti dimenticati, un esercito di bambini congelati nell’azoto liquido che non si sa se mai verranno risvegliati, impiantati o buttati via come bastoncini di pesce scaduti.

La Relazione presentata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin al Parlamento sull’attuazione della legge 40/2004 nell’anno 2014 fa registrare una significativa impennata rispetto agli anni precedenti del numero di embrioni sacrificati, 149.950 e degli embrioni crioconservati, 28.757!

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La tabella sopra riportata sintetizza l’andamento nel tempo degli effetti negativi della fecondazione artificiale extracorporea, che fa registrare un aumento costante delle coppie trattate (55.654), del numero totale degli embrioni sacrificati e di quelli crioconservati.

Questi 149.950 rappresentano l’altissimo costo in vite umane delle tecniche di fecondazione artificiale extracorporea, che le rende umanamente inaccettabili e che – purtroppo! – viene ancora poco considerato dai nostri Parlamentari, dal Ministro della Salute, dal Governo, dai mass media, da tanti medici e dagli educatori.

L’altro dato allarmante è la costante crescita del numero degli embrioni crioconservati, che nel 2014 è notevolmente aumentato fino a 28.757: un segno evidente della poca considerazione che il Parlamento ed il Governo hanno della dignità di questi embrioni e dell’enunciato dell’art. 1 della legge 40/2004, che richiede un sollecito provvedimento per contrastarlo come da noi suggerito nel nostro opuscolo del 23/9/ 2014 “Riflessioni osservazioni suggerimenti sui ddl presentati al Parlamento sulla PMA eterologa …”

Il significativo aumento delle donne con età superiore a 40 anni che si sono sottoposte a queste tecniche, per cui l’età media delle donne nel 2014 è stata 36,7 anni, e l’aumento progressivo delle pazienti con più di 40 anni che iniziano un ciclo con le tecniche a fresco (32,9% nel 2014, rispetto al 31,0% nel 2013, e al 20,7% del 2005) deve far molto riflettere!

Ci auguriamo che il fertility day del prossimo 22 settembre non diventi una vetrina delle tecniche e dei centri di riproduzione umana, ma che sia un momento di riscoperta della bellezza della fertilità umana e del bisogno improcrastinabile di conoscerla, preservarla dai numerosi rischi presenti nel nostro tempo, rispettarne i ritmi in essa presenti mettendo i giovani in condizioni di poter procreare nell’età migliore, imparare a conoscere ed utilizzare le informazioni che essa ci offre secondo i bisogni della coppia (ottenere, rinviare od evitare la gravidanza) valorizzando i Metodi Naturali di Regolazione Naturale della Famiglia, che oltre ad essere molto efficaci, scientificamente provati, ecologici vengono insegnati gratuitamente.

A.I.G.O.C. Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici

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