27/12/2016

Figli come angeli – Una testimonianza d’amore

Pochi giorni fa, davanti all’Ospedale Civile di Brescia (che poi tanto civile non è visto che sopprimono bambini,  figli di qualcuno, con l’aborto chirurgico e chimico) noi di Ora et Labora in Difesa della Vita abbiamo dato, come del resto stiamo facendo da alcuni mesi e come continueremo a fare in futuro, una testimonianza a difesa della sacralità della vita, per ribadire che “i bambini non si toccano”.

Allo stesso tempo abbiamo ricevuto noi stessi molte belle testimonianze da chi passava. Una di queste testimonianze la volevo condividere con voi perché è un inno alla vita.

Infatti in un Ospedale dove molte mamme, ingannate, entrano per abortire (dico ingannate perché c’è qualcosa di diabolico nell’aborto, perché Satana con l’inganno, riesce a fare in modo che un bambino non possa contare sull’amore della sua mamma, che diventa invece la sua carnefice!), c’è anche una mamma che lotta strenuamente per la Vita della sua bambina di nove mesi e nonostante sappia che essa è in fin di vita, cerca di trasmetterle quell’amore, quella serenità, quella gioia che tutte le mamme dovrebbero avere per i loro bambini . Che Dio benedica e tenga sul palmo della sua mano questa “mamma coraggio” e la sua bambina!

«Questa mattina (come quasi tutte le mattine negli ultimi 6 mesi ) mi sveglio presto. L’ennesima notte di fuoco tempestata di terrore, preoccupazioni, dubbi, domande a cui non ho mai avuto risposte.

Ma sono mamma di una bambina meravigliosa.

figli_Celsi_Brescia Non dimenticherò mai il giorno in cui scoprii di essere incinta! Una sorpresa immensa! Il mio cuore fu colmo di gioia e di amore! Diedi la meravigliosa notizia al futuro padre.
Ma non lo vidi condividere insieme a me questa meravigliosa gioia: mi chiese più volte di abortire, io mi rifiutai. Gli dissi che , se lui non se la sentiva di essere padre io avrei preso semplicemente la mia strada con la mia bambina e basta. Col passare dei mesi la bimba dentro di me cresceva e cresceva... e iniziarono le paure... “sarò all’altezza?” , “sarò in grado di garantire a mia figlia una vita felice?”

Il padre nel frattempo sembrava si fosse convinto di questa nuova vita. Purtroppo era solo un illusione. Iniziarono le discussioni, gli insulti, dentro di noi cresceva solo odio, rancore, delusione. Nonostante ciò, a maggio diedi alla luce la piccola: era al settimo mese: cesareo d’urgenza, in piena emorragia. La bimba sembrava stare bene, era bella più del sole e sembrava godere di ottima salute. Ce ne tornammo a casa tutti e 3 insieme. Una famiglia. Questo momentaneo clima sereno durò poco.

La bambina faceva fatica a mangiare , a crescere. Suo padre, in preda a crisi di “gelosia” ricominciò con le discussioni , gli insulti... io, per paura, cercai di capirlo e non capivo che la bambina aveva bisogno di me: misi suo padre al primo posto, emotivamente. L’errore più grande. Dopo svariate visite, la pediatra mi consigliò un ricovero per capire come mai la piccola aveva smesso di crescere.

Dopo 2 mesi di ricovero e di esami mi dissero che loro purtroppo non sapevano arrivare ad una conclusione. Ci mandarono a casa. Dopo 2 settimane ricominciarono le discussioni: ” Guarda! Non sei nemmeno in grado di fare la mamma! Non sei all’altezza! “ Io mi buttai giù di morale (e forse ad un certo punto me ne convinsi anche). Portai la bambina da diversi medici, pediatri, neuropsichiatri: era apatica, i suoi occhi erano spenti e tristi, come i miei. L’altra notte il peggio. Pronto soccorso. Non respirava, diagnosi: polmonite. Ricovero d’urgenza in rianimazione.

In questi giorni nonostante le discussioni sono qui. Ho lasciato quell’uomo. Non credo di aver sbagliato come madre perché mi sono fatta in “100000” per lei. Del resto, per i figli questo e altro! Ho sbagliato sicuramente come donna. Ho permesso che la mia autostima i miei sogni venissero calpestati . Mi sono resa conto che inconsciamente non siamo mai state volute, amate davvero. Forse mia figlia ha voluto mettermi alla prova: “Se tu non sei forte come donna, perché devo esserlo  io?”. Considerato che la mamma è il punto di riferimento, l’esempio dei figli. E io parlo anche da figlia femmina, primogenita, figlia di una grande donna, abusata. Ho visto lottare mia madre. Ho visto la forza che ha una mamma e una donna, quindi ora sono qui, a trasmettere forza e amore a quella meravigliosa creatura di mia figlia; che da nove mesi mi ha riempito la vita il cuore e l’anima.

I dottori mi dissero questa estate che purtroppo c’è una probabilità che la mia bambina sia affetta da sindrome di Prader Willi o SMA1: sono pronta a tutto (a differenza del padre) . Mi dissero anche che non c’è la certezza che viva a lungo. Ma in questo momento non c’è ancora nulla di certo. Attendiamo.

Intanto che attendiamo, mia figlia deve vedere e capire che, nonostante il male e la tristezza nel mondo c’è anche bellezza, serenità, gioia, l’amore! I suoi occhi negli ultimi giorni li ho visti belli, grandi, innocenti, pieni di amore e .... felici. Come i miei.

Tutto ciò per dire che i figli sono un dono. Sì, ti cambiano la vita, ma in meglio. Ti sanno trasformare; fanno scoprire una parte di te che non credevo esistesse,  una forza che non sapevo di avere; fanno tirar fuori un amore che non credevi potesse esistere: i figli sono una bendizione, sono angeli. Visto che a volte ci dimentichiamo di avere accanto un angelo custode abbiamo i figli che ce lo ricordano tutti i giorni.. dobbiamo fidarci di loro e amarli. Un diritto all’amore. Mamma B.»

«Difendi la Vita, rinascerà la Speranza» è il motto di Ora et Labora in Difesa della Vita: a difesa della vita dal concepimento alla morte naturale.

Giorgio Celsi


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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

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