12/09/2018

Figli: Robbie Williams li compra, Luca Carboni li salva

I figli non sono nostri. I figli sono persone essi stessi, che per un dato periodo della vita ci sacrifichiamo per servire, in varie forme.

Eppure oggi si sta diffondendo sempre più l’idea che i figli siano un diritto, tanto che il fatto che un cantante famoso come Robbie Williamscosì come un calciatore come Cristiano Ronaldo – ne compri uno con la pratica dell’utero in affitto non sorprende più nessuno. Anzi, i media si sono rincorsi nel dare la notizia con toni entusiastici e un serpentino uso della neolingua, per cui diventa difficile non gioire per Robbie «di nuovo papà», così come compatire la (gentile e altruista) “madre surrogata” che ha reso possibile tutto questo. Ovviamente nessun accenno al fatto che per questa terza figlia il cantante e la moglie Ayda Fields hanno pagato profumatamente, così come al fatto che la neonata Colette (Coco) Josephine e la sua mamma gestazionale (non è dato di sapere se l’ovulo appartiene a lei, alla Fields o a una persona terza) soffriranno immensamente del reciproco distacco, dopo aver vissuto nove mesi in simbiosi ed essersi imparate a conoscere.

E a poco vale la scritta «Love» che Williams ha tatuata sulla mano: l’amore è il contrario del possesso, del desiderio innalzato sul trono dell’egoismo, dal sacrificio richiesto all’altro (in questo caso alla piccola Coco e alla donna che l’ha porta in grembo) per il proprio benessere, dell’onnipotenza degli adulti fatta pagare sulla pelle dei bambini...

figli_RobbieWilliams

Su un pianeta opposto a quello di Robbie Williams abbiamo invece il cantautore italiano Luca Carboni che, in un’intervista rilasciata la settimana scorsa a La Verità, ha dichiarato il suo essere pro-life, appunto nella coscienza che i figli sono esseri umani meritevoli di cura e protezione.

Parlando dell’adozione a coppie omosessuali, già nel 2011 il cantante si era esposto affermando: «Non affiderei un bambino a una coppia di omosessuali». Frase che ha oggi dettagliato meglio: «Fu una frase piuttosto tranchant di un ragionamento che riguardava tutte le adozioni. Prima del particolare, dicevo in sostanza, dovremmo ragionare sul generale. Cioè su come rendere le procedure più agevoli e meno complicate per tutti. Ho amici che hanno dovuto aspettare anni. Come per l’aborto: sono contrario». Insomma, pur evidenziando la necessità che l‘iter delle adozioni (nazionali e internazionali) per le coppie eterosessuali sia rivisto, Carboni pare rimarcare che i figli sono sempre e comunque un dono, non un diritto. E, così dicendo, Carboni i figli li salva.

Giulia Tanel

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