Con l’avvicinarsi dell’estate ed il moltiplicarsi, nelle varie città, degli eventi di quel tipo, anche le strade di Varese vedranno sfilare il classico corteo dell’orgoglio omosessuale: il Gaypride.
La manifestazione, che si terrà il prossimo sabato 16 giugno, costituirà l’ennesima ostentazione di costumi indecorosi, slogan spesso volgari, bestemmie e tanto altro ancora. Tutto questo ovviamente alla luce del sole e di fronte a tutti, volenti e nolenti, bambini compresi.
Come spiega il Manifesto politico dell’evento, il Gaypride di Varese avrà alcuni obbiettivi precisi, tre dei quali li riportiamo testualmente. Al Parlamento italiano sarà chiesto che:
- Riconosca definitivamente il diritto al matrimonio ed all’adozione per le persone LGBTI*;
- Riconosca e difenda il diritto alla omogenitorialità, ponendo fine alla discriminazione nei confronti dei figli delle coppie di persone dello stesso sesso;
- Riconosca il diritto alla definizione della propria identità di genere, prendendo atto che essa non può essere in alcun modo imposta al singolo;
Insomma, un bel programmino, quello del Gaypride, volto a distruggere la famiglia naturale, svilire il matrimonio tra uomo e donna, negare ai bambini la gioia di un vero papà (uomo) e una vera mamma (donna) e poi mandarli definitivamente in confusione con l’ideologia gender.
Per non parlare poi della costante accusa di “discriminazione” che pretende di criminalizzare la differente posizione altrui, seppur espressa in modo rispettoso.
Ma qualcuno non ci sta a tutto questo ed ha organizzato una preghiera di riparazione a questo evento. Il comitato “Beato Miguel A. Pro, sacerdote e martire” invita perciò tutti a raccogliersi alle 14.30 di quel giorno presso il Sacro Monte di Varese, per dire “no” al Gaypride, con le armi della fede e della ragione.
Ribadiamo: massimo rispetto a chi ha tendenze omosessuali, ma la famiglia naturale e i diritti dei bambini non si toccano ed è compito di ciascuno quello di difenderli.
Redazione