09/05/2016

Gemelli? Ecco i fattori che possono incidere

Come mai alcune coppie concepiscono dei gemelli e altre invece no? Quali sono i fattori che possono determinare questo (lieto) evento?

Le idee in merito sono tante, ma spesso sono soprattutto frutto del ‘sapere popolare’ e non poggiano le basi su dati scientifici comprovati. Sempre posto che la Vita è un miracolo talmente grande che è inimmaginabile pensare che l’uomo possa comprenderlo e controllarlo appieno.

Nella nostra società si sta registrando un preoccupante calo demografico, che va posto in relazione alla cultura di chiusura nei confronti della vita oggi sempre più diffusa (aborti, contraccezione, pianificazione familiare che limita in media uno solo figlo per coppia...) ma anche al sempre più elevato tasso di sterilità e di non fecondità di uomini e donne, determinato da fattori legati principalmente all’età in cui si arriva a concepire un figlio e dallo stile di vita che si conduce (alimentazione, stress, vita sessuale sregolata, medicinali...).

Eppure, ogni tanto, ecco che qualche coppia viene allietata non solo dalla notizia di aver concepito un figlio, ma dalla – per certi versi scioccante – lieta scoperta di aspettare due gemelli. Come mai succede questo?

Prima di riportare i dati emersi da una nuova ricerca in tal senso, tuttavia, è necessario chiarire che il fatto che si vedano in giro molti passeggini doppi o tripli a seguito di fecondazione artificiale non è un dato di cui tener conto: in tale eventualità, infatti, la variabile ‘di laboratorio’ gioca un ruolo determinante, dal momento che – al fine di aumentare le possibilità di riuscita di tale pratica – vengono impiantati nell’utero della donna più embrioni contemporaneamente (qui un articolo di approfondimento sulla legge 40/2004, in vigore in Italia).

Al netto di queste nascite gemellari in un certo senso ‘pilotate’, comunque, il numero di gemelli concepiti in maniera naturale si attesta su 3-4 nascite ogni mille per i gemelli monozigoti, mentre per i gemelli dizigoti il tasso varia a seconda del luogo geografico che si prende in esame: si va da 6 a 40 nascite su mille, rispettivamente in Asia e in Africa.

Una nuova ricerca, riportata da Il Corriere della Sera, ha evidenziato che il fatto di concepire o no dei gemelli dipende da due specifici geni (o forse anche da di più, la ricerca è ancora in corso). In particolare, si tratterebbe, per i gemelli dizigoti, del “[...] gene Fshb, associato con alti livelli dell’ormone Fsh che stimola la maturazione dei follicoli ovarici portando al rilascio degli ovuli. I gemelli diversi infatti vengono concepiti se nello stesso momento viene rilasciata (e poi fecondata) più di una cellula uovo“. Accanto a questa, vi è anche l’incidenza di un secondo gene  “[...] detto Smad3 e potrebbe influenzare la risposta delle ovaie all’ormone follicolo-stimolante. Le due varianti aumenterebbero rispettivamente del 18% e del 9% la probabilità relativa di avere dei gemelli“.

Sintetizzando i risultati della ricerca, quindi: “La gemellarità, dunque, sarebbe favorita da almeno due condizioni: il fatto che una donna produca più ormone della media o che abbia ovaie particolarmente sensibili alla sua azione. Ma Fshb e Smad3 sono solo i primi due pezzi del puzzle, i geni coinvolti sono certamente più numerosi“.

Le conoscenze scientifiche in nostro possesso sono sempre di più e il fascino verso la conoscenza è di sicuro tanto. La nostra speranza è che questo prezioso ‘sapere’ venga utilizzato nel rispetto del valore di ogni singola vita (dell’embrione in primis, ma anche della madre) e senza prevaricare i giusti confini etici, ma solo ed esclusivamente nell’ottica di aiutare le coppie sterili a coronare il loro desiderio di genitorialità.

Redazione


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