07/10/2014

Gender e omosessualismo: pressioni culturali dentro e fuori la Chiesa

L’ideologia gender e l’omosessualismo si sono ben diffusi nell’opinione pubblica, in modo più o meno subdolo, da decenni. Negli ultimi tempi sono venuti allo scoperto in modo più diretto, realizzando puntualmente la loro agenda: abbiamo già illustrato ai nostri lettori la teoria del manager, grande esperto di marketing, prof. Paul E. Rondeau, della Regents University, che nel 2002 dettò le linee guida per “Vendere l’omosessualità all’America ”.  Abbiamo già subìto la fase di  “desensibilizzazione”. L’opinione pubblica ha la percezione che l’omosessualità sia estremamente diffusa, comune, normale. Stiamo ancora subendo la fase del  “bloccaggio”( la censura sistematica e la criminalizzazione di chi ritiene che l’omosessualità non sia “normale”) e la “conversione”, l’azione sulle masse che non hanno una formazione culturale solida sull’argomento, affinché accettino la normalizzazione della cosa proposta. E’ ovvio, quindi, che i miasmi di queste ideologie abbiano infettato più o meno tutti e siano ben rappresentati nelle Istituzioni. E purtroppo non ne sono immuni i Cristiani: l’Osservatorio della Bussola ci informa che La Repubblica  illustra gli interventi e le considerazioni emerse durante la conferenza teologica internazionale “Le strade dell’amore”: un convegno promosso dal Forum europeo dei Cristiani LGBT, e realizzato con il contributo del Ministero dell’Istruzione olandese. Lasciamo immaginare ai lettori tali interventi e tali conclusioni: se proprio ne hanno voglia, possono andarseli a leggere cliccando sui rispettivi link.

Ci consola, però la notizia ASCA  che  riporta la posizione del cardinale Peter Erdo, relatore generale del sinodo straordinario sulla famiglia aperto ieri dal Papa, nella sua “Relatio ante disceptationem”:le persone di tendenza omosessuale non devono essere discriminate, come ribadisce anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma “da parte della maggioranza dei battezzati – e della totalita’ delle conferenze episcopali – non e’ attesa una equiparazione di questi rapporti con il matrimonio tra uomo e donna. Neppure le forme ideologiche delle teorie del gender trovano consenso presso la stragrande maggioranza dei cattolici”.

E – se possiamo permettere di aggiungerlo – non trovano consenso neanche nella Parola di Dio.

Francesca Romana Poleggi

 

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