13/06/2015

Gender e pensiero unico: tre passi verso la dittatura

Per il momento la dittatura (gender) che governa il paese è “democratica” nel senso che non usa i manganelli e le carceri, usa solo la propaganda diffusa, soffocante, ma solo propaganda in ogni sede in cui vengono diffuse le idee che devono essere infuse nel popolo che deve essere plasmato.

Se passano i DDL Cirinnà (matrimoni omosessuali con inevitabile adozione dei figli), Fedeli (indottrinamento gender nelle scuole secondo cui il sesso di appartenenza non è iscritto nei geni ma ciascuno è libero di scegliere il genere di appartenenza), Scalfarotto (carcere per chi non è d’accordo con il programma politico del mondo LGBT), la dittatura non sarà più mascherata, ma concreta e reale. Come concreto e reale sarà il rischio di finire in carcere per chi continuerà a dire che al mondo esistono solo maschi e femmine e non svariati generi.

Ultimo disperato tentativo di resistenza il 20 Giugno con la manifestazione “Difendiamo i nostri figli”, messa in campo da dilettanti allo sbaraglio, senza l’ausilio di forze politiche, di sindacati, senza l’ausilio della Chiesa che ha detto da tempo che le famiglie si devono mobilitare in autonomia per difendere la loro vita e quella dei loro figli. Anche questo sembra giusto: non si può continuare a restare attaccati alla gonna di santa madre Chiesa, dobbiamo fare da soli se crediamo che il futuro dei nostri figli e nipoti sia in pericolo.

Bludental

Basterà una manifestazione? In Francia la grandiosa manifestazione della Manif pour tous non è bastata per la semplice ragione che ormai dal 2007 l’Europa ha stabilito le “pari opportunità per tutti”: qualcuno ingenuamente aveva creduto si trattasse dell’antiquato modello maschi/femmine senza sapere che il mondo evolve e non si può fermare ai dualismi antiquati del tempo di Mosè, altrimenti che razza di progresso sarebbe?

A dettare le regole in Europa è la signora Merkel che proviene da quella DDR (la Repubblica Democratica Tedesca) in cui vigevano le regole del socialismo reale e che proprio democratiche non erano, o per lo meno così ci era stato detto, a meno che anche quella fosse solo propaganda avversa.

C’è chi si spende in giro per il paese con conferenze cercando di far riemergere la ragione dal sonno che l’ha colpita negli ultimi decenni, ma al contempo la propaganda mediatica sul popolo da plasmare procede senza sosta e dunque l’educazione gender si propaga attraverso i mass media senza sosta in ogni ora del giorno e della notte. L’effetto di questo lavoro si è visto in Irlanda in cui il referendum popolare ha dato un esito negativo per chi crede ancora nel bene della ragione, ma positivo per chi crede che, con la tecnologia adeguata, gli asini possano volare.

La manifestazione servirà però a rinsaldare una rete di persone di buona volontà che non hanno rendite da difendere se non il futuro dei loro figli e questa è la loro forza che non li rende ricattabili. Tuttavia per fermare questa locomotiva impazzita ci vogliono altri mezzi:

  1. boicottaggio di tutti i prodotti che vengono sponsorizzati nei programmi TV che hanno sposato l’ideologia gender. Questa è stata l’arma vincente della controparte ed è l’unica che ha speranza di poter sortire degli effetti reali.
  2. Esporre il cuore del problema che affligge il mondo post-moderno che risale a quella filosofia evoluzionista che passa per essere scienza e che scienza non è. I sostenitori dell’ideologa gender credono che nel futuro i maschi e le femmine non serviranno più per la procreazione perché basterà mettere i semi dentro una macchina che libererà la donna dalla schiavitù della gravidanza. Spiegare loro che tutto ciò va contro la scienza sia nel campo della biologia che in quello dell’economia, perché quand’anche tutto ciò fosse possibile sarebbe solo un modello dispendioso ed economicamente insostenibile.
  3. Spiegare che politicamente corretto significa scientificamente insostenibile e pertanto chi è cresciuto all’ombra del vessillo dei lumi e della scienza deve sapere che ormai da tempo ha trovato rifugio sotto il vessillo della propaganda che è necessario impugnare ogni qual volta la scienza viene messa all’angolo.
  4. Imbracciare l’orgoglio cattolico sapendo che l’Italia non è il fanalino di coda in un’Europa che si definisce progredita e moderna, ed è solo in preda alla barbarie che periodicamente l’affligge, ma rappresenta l’alba di un nuovo giorno in cui l’uomo possa ritrovare se stesso.

 La Rosa Bianca

 

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