17/08/2017

Germania: l’Assia si piega a gender e islam

La diffusione del gender non conosce limiti geografici, oramai lo sappiamo. Così come sappiamo che in certe zone tale ideologia ha diffusione più facile rispetto che in altre.

Quel che in pochi si aspettavano è che a fare da portabandiera delle istanze gender fosse uno dei sedici Länder della Germania, e precisamente Hessen (Assia, in italiano), dove si trova Francoforte.

La notizia è presto detta. Il ministro per l’istruzione Ralph Alexander Lorz ha diramato le Linee guida sull’educazione sessuale per il prossimo anno scolastico, le quali prevedono che – scrive Corrispondenza Romana – «sin dalla prima elementare, quindi a sei anni, nella testa degli alunni venga inculcata l’”accettazione della diversità sessuale”, che comporta l’insegnamento obbligatorio di omosessualità, bisessualità, transessualità e dintorni». Il dato biologico dell’identità sessuale, secondo cui si nasce maschi e femmine, non sarà più contemplato: gli unici discorsi consentiti saranno quelli relativi alla “costruzione sociale” della sessualità e i docenti che più si dimostreranno aperti e disponibili verso tali insegnamenti – gender-friendly – verranno premiati e guadagneranno punti.

Il tutto fa parte del Piano d’azione per l’inclusione e la diversità in Assia, che trasformerà lo stato federato in una piccola fucina d’avanguardia in quanto a sperimentazioni LGBT.

Se questo non bastasse, l’11 giugno è arrivata la notizia che nelle scuole superiori del Land verrà anche introdotto l’insegnamento della religione islamica. D’altronde, se si vuole avviare la società tedesca verso una pericolosa perdita della propria identità (che, comunque, rimane intimamente cristiana e – azzardiamo, ripescando nel passato – cattolica), un passo che si prospetta come necessario è anche quello di smantellare i “costrutti” religiosi che tanto influenzano il pensiero e i costumi e fare spazio a tutti, con spirito di fluida accoglienza. Il tutto in un Paese già segnato da forti divisioni, anche legate al fatto che persone cattoliche e persone protestanti si trovano a con-vivere in uno stesso territorio (Per esempio, basti pensare alla Festa dell’Assunta: in Germania non è un giorno festivo per lo Stato e per i protestanti, ma questo pone in difficoltà i cattolici praticanti)...

Ovviamente sono molti i genitori che hanno sollevano perplessità e che si sono mobilitati contro le scelte di Lorz, così come diversi docenti. Sono già state quindi attivate delle petizioni online per cercare di fermare la deriva gender e l’islamizzazione della Germania.

Redazione


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