05/12/2014

Il matrimonio e la sua specificità – Conferenza Episcopale Irlandese

La Conferenza Episcopale Irlandese ha emanato un documento pastorale sulla specificità del matrimonio, il suo significato profondo, la sua unicità. Laddove ne abbiamo già dato notizia, potete leggere il testo originale in inglese .

Qui ne riportiamo alcuni passi significativi, che racchiudono perfettamente il pensiero della Chiesa sull’argomento.

L’amore coniugale è una forma unica di amore tra un uomo ed una donna che riveste una posizione speciale per tutta società.

Il matrimonio non è solo un istituto privato, un problema del marito e della moglie, ma riguarda la società nel suo complesso.
Ad esso viene dato uno speciale riconoscimento da parte dello Stato e della comunità perché è il luogo dove i bambini imparano cosa significa essere membri della loro famiglia e della società.
Come se il dato naturale non fosse sufficiente, la stragrande maggioranza degli studi scientifici hanno dimostrato l’importanza per i bambini di poter crescere con un papà maschio ed una mamma femmina: per questo la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna è meritevole di speciale riconoscimento e la promozione da parte dello Stato.

Tutte le proposte tese alla parificazione tra le unioni omosessuali e quelle eterosessuali si basano sull’illogica convinzione che l’istituzione di matrimonio – sulla quale la famiglia è fondata, da sempre riconosciuta come cellula naturale, primaria e fondamentale della società – non abbia nulla di unico, e sul presupposto che il matrimonio possa essere spogliato della sua specifica protezione statuale, senza oscurare il suo insostituibile ruolo sociale”.
Ma non è così.
Prosegue infatti il documento: “La caratteristica essenziale del matrimonio risiede nel dato biologico che marito e moglie possono unirsi come uomo e donna in un atto che è orientato alla procreazione: solo la complementarietà uomo-donna è naturalmente preordinata a compartecipare al miracolo della generazione di una vita nuova.
Una coppia dello stesso sesso non può essere marito e moglie semplicemente perché una coppia dello stesso sesso non può procreare un bambino attraverso l’atto sessuale che esprime l’amore coniugale.
Spesso coloro che chiedono il riconoscimento legale del matrimonio dello stesso sesso ne fanno una questione di equità, uguaglianza e diritti civili.
La Chiesa ritiene che i diritti umani fondamentali debbano essere garantiti a tutti: ma questo può e deve essere fatto senza sacrificare l’istituzione del matrimonio e della famiglia e il ruolo fondamentale che esse svolgono nella società. Non si tratta di negare i diritti civili, ma di proteggere e sostenere il significato del matrimonio”.
Secondo l’Episcopato irlandese, tutti i tipi di relazioni “impegnate” dovrebbero avere la garanzia di una tutela quando finiscono, a prescindere dalla causa; ma questa non è una questione che riguarda solo le relazioni omosessuali.

“Promuovere e tutelare l’unicità del matrimonio come unione tra un uomo e una donna è di per sé un problema di giustizia. Le relazioni omosessuali per loro stessa natura sono diverse dal matrimonio”.

Papa Francesco ha giustamente sottolineato la profonda crisi culturale che ha colpito la famiglia, affermando che il matrimonio tende ad essere visto come una forma di mera soddisfazione emotiva, che può essere costruita in qualsiasi modo o modificata a proprio piacimento. Ma il contributo indispensabile che il matrimonio offre alla società trascende i sentimenti e le momentanee esigenze della coppia”(Evangelii Gaudium, 66).
Il Pontefice ha inoltre recentemente affermato il punto cruciale dell’argomento: “Dobbiamo riaffermare il diritto dei bambini di crescere in una famiglia con un padre e una madre, una famiglia capace di creare un ambiente adatto per lo sviluppo e la maturità emotiva dei figli.”
Il documento dei Vescovi irlandesi conclude infine con una forte esortazione:

“Come cattolici, non è sufficiente parlare dell’ importanza della famiglia. Abbiamo la responsabilità di fare tutto il possibile per offrire un sostegno concreto al matrimonio ed alla famiglia nelle nostre comunità parrocchiali, nelle nostre liturgie e la nostra azione pastorale sia come singoli che membri della società, attraverso le nostre azioni sociali e politiche.”

Laura Bencetti

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