22/06/2019

In Italia la scuola sta collassando. Unica via di fuga gli istituti paritari

In Italia sono state chiuse quasi mille scuole paritarie negli ultimi cinque anni, per un totale di oltre diecimila lavoratori senza più impiego. A lanciare l’allarme è suor Anna Monia Alfieri, già presidente della Fidae Lombardia (Federazione Italiana di attività educative), esperta di politiche scolastiche e legale rappresentante dell’Istituto Marcelline di Foggia.

«Stiamo uccidendo il pluralismo educativo», afferma in una lunga intervista rilasciata a FoggiaToday, «e stiamo andando verso la cosa che più bisogna temere, ovvero una scuola di regime». Un pericolo reso possibile, in questi ultimi anni, «da un sistema scolastico che sta implodendo» e che, come ribadisce la religiosa, «è costoso, classista, regionalista» e per questi motivi è un’eccezione negativa “in Europa” per quanto riguarda «il diritto di libertà di scelta educativa della famiglia».

Suor Anna ha inoltre messo nero su bianco tutte le problematiche della scuola italiana che derivano da un’annosa mancanza di attenzione e tutela verso gli istituti paritari. Nel suo libro dal titolo Lettera ai politici sulla libertà di scuola, scritto con il filosofo e docente Dario Antiseri ed edito da Rubettino, fa emerge come l’Italia sia l’unico Paese europeo a non dare la possibilità concretamente ai genitori di avere una libertà di scelta “a costo zero”. Dati alla mano, solo nell’ultimo anno «le scuole paritarie chiuse sono state 304, per un totale di 24.713 alunni perse». Numeri negativi che si ripercuotono inevitabilmente sul sistema statale, anche perché gli istituti paritari, come specifica la religiosa, «hanno dei costi vantaggiosi rispetto alle pubbliche» in riferimento al peso per le casse dello Stato.

Ulteriori elemento di allarme è il numero dei docenti. Ogni anno sono sempre di più, infatti, è il personale che manca, in particolare «50mila docenti di sostegno, 1800 dirigenti scolastici e 48mila docenti». Per suor Anna Monia Alfieri la soluzione è partire mettendo mano «al costo standard e trovare nuove linee di finanziamento che permettano di spendere non di meno, ma meglio». Per questo motivo, quindi, è una banalità, da parte di certa politica, affermare di voler risolvere la questione tagliando i contributi alle paritarie. «Sarebbe una goccia nell’oceano che non risolverebbe minimamente la crisi».

Salvatore Tropea

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