05/11/2014

Italia genuflessa alle lobby gay e contro la famiglia

«Sono passate sotto silenzio alcune prese di posizione del governo italiano sulla famiglia a livello internazionale. Silenziate, ma non per questo sono meno gravi» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.

«All’Onu il nostro Paese, insieme ai Paesi ricchi, ha votato contro una risoluzione presentata da Paesi in via di sviluppo che chiedeva maggiore tutela della famiglia.
«Perché il governo italiano non ha votato questa risoluzione che voleva solo “promuovere” la famiglia naturale, tra l’altro una delle istituzioni alla base della nostra Costituzione? C’era qualcosa di sbagliato, in quella risoluzione oppure è solo l’ennesimo episodio di una guerra senza quartiere contro la famiglia “naturale”?

«In Europa il governo italiano, in occasione del semestre di guida della Ue ha organizzato il 28 ottobre una “Conferenza di alto livello” il cui tema era “Far fronte alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere: prossimi passi nella definizione delle politiche Ue e dei Paesi membri”.

«Tra i protagonisti Ivan Scalfarotto, sottosegretario a Riforme e Rapporti col Parlamento, e la Commissaria uscente alla Giustizia Martine Reicherts, che davanti a 250 responsabili politici e attivisti nel campo dei diritti omosessuali provenienti da tutta l’UE, ha chiesto risposte politiche efficaci e mirate, proponendo scorciatoie deliberative, come la “cooperazione rafforzata”, che consentirebbe di vincere la resistenza di quegli Stati che si ostinano a non riconoscere le richieste della lobby.

 

«Due perle dell’impegno occidentale contro la famiglia che, come ha ricordato la Federazione europea delle associazioni familiari, “mostra con chiarezza la crescente distanza tra le visioni politiche sulla sessualità umana e sulla famiglia, tra l’Oriente e l’Occidente europeo, tra i cittadini e alcuni gruppi lobbistici ben finanziati. Il 28 ottobre la presidenza italiana ha spianato la strada all’Agenda LGBT all’interno del Consiglio Ue» conclude Belletti.

«Come agirà la presidenza della Lituania, nel prossimo semestre? Riuscirà ad arrivare ai politici dell’Unione europea la crescente preoccupazione popolare diffusa in tutta Europa a favore della famiglia naturale? Il nuovo semestre ce lo dirà…”

Comunicato stampa

 

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