27/09/2017

La Buona Notizia #770 – Un cuscino per sentire la mamma

La mamma è la mamma. Fin dal grembo materno ci si abitua a sentire il battito del suo cuore, la sua voce e si cresce vivendo con i suoi ritmi e assaporando i suoi gusti. Tra mamma e figlio, insomma, si crea fin da subito un legame nascosto profondissimo che dura per sempre, qualsiasi cosa la vita riservi poi di vivere.

La Buona Notizia che vogliamo riportare oggi è che all’ospedale San Bortolo di Vicenza è disponibile, nel reparto di Patologia Neonatale, un cuscino che permette ai bambini prematuri o con altre patologie di sentire vicina la mamma anche se lei è fisicamente assente: si tratta di una tecnologia – dal nome BabyBe – basata su un cuscino in softgel in grado di riprodurre il respiro e il battito cardiaco esattamente com’era nel periodo gestazionale.

L’ideatore di questo speciale cuscino è Camilo Anabalon, neonatologo e ricercatore cileno, mentre la concretizzazione è di un’azienda vicentina, la Technogel Italia di Pozzoleone. Ad oggi il cuscino BabyBe è disponibile solo in tre ospedali: oltre a Vicenza – dove è presente grazie alla donazione della stessa azienda produttrice -, a Santiago del Cile e a Eindhoven in Olanda.

Il Giornale di Vicenza riporta le motivazioni alla base di questa invenzione: «L’idea è nata da un progetto di ricerca condotto durante un master che ha coinvolto parte dell’equipe medica della patologia Neonatale di Vicenza, in cui si illustrava – con evidenze scientifiche – l’importanza del contatto tra la mamma e il bambino nel mantenere la stabilità dei parametri vitali del prematuro. Come noto però la termoculla – fondamentale per mantenere la stabilità della temperatura dei bambini nati prematuri – impedisce, anche per diverso tempo, l’immediato ed importante legame fisico tra mamma e figlio: nei casi migliori il contatto è limitato a un’ora al giorno, rallentando i tempi di ripresa del piccolo paziente. Come mantenere dunque tale contatto preservando allo stesso tempo il bambino dai rischi di eventuali infezioni?».

Ecco quindi l’invenzione di BabyBe: mamma e bimbo possono stare (più) tranquilli.

A domani, con un’altra Buona Notizia!

Redazione

Fonte foto: Il Giornale di Vicenza


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