Quando si diventa anziani, e magari si è anche ricoverati in ospedale o si trascorrono le giornate soli in casa o fermi a letto in una struttura d’accoglienza, non è facile mantenere il sorriso e alimentare la voglia di vivere. Ed è per questo che sono tanti gli anziani che, a dispetto della salute magari anche discreta, si lasciano andare e muoiono.
La mente conta talvolta più del corpo, insomma. E a dirlo non sono solo le credenze popolari, ma anche gli stessi medici: non è quindi un caso se al Policlinico Gemelli di Roma è stato dato avvio a una Clownterapia per gli anziani ricoverati che prende il nome “Un sorriso per gli anziani” e che è realizzata in collaborazione con Msd Italia.
Si legge su AdnKronos: «Un sorriso per abbattere il muro della solitudine, della paura e del disorientamento che l’insorgere di diverse forme di demenza innalza intorno alle persone anziane».
Una sfida interessante, anche alla luce del fatto che la Clownterapia nasce per i bambini e che è molto più difficile strappare un sorriso a una persona avanti con gli anni, che porta con sé un bagaglio di diffidenza e sono è disorientata quando perde le certezze della quotidianità e vede la vita sfuggirle di mano. Ma una sfida che si sta dimostrando positiva, tanto che la “terapia del sorriso” è già entrata a far parte del “protocollo” di alcuni reparti del Centro di medicina dell’invecchiamento (Cemi) del Gemelli.
«Una mela al giorno toglie il medico di torno», sostiene un famoso detto popolare. Potremmo ora aggiungere che lo stesso effetto lo fa una bella risata, meglio ancora se fatta in compagnia.
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
Fonte: AdnKronos
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