21/03/2018

La famiglia che vorrei? Ma non “tutto” è famiglia

Il Tavolo permanente per la famiglia, ove siede anche ProVita, con le associazioni riportate in fondo a questa pagina, ci segnala  il concorso per le scuole di VicenzaLa famiglia che vorrei”.

Il Presidente lo illustra in questa lettera, spiegando come possa essere facilmente interpretato in chiave ideologica.

Segnaliamo alla vostra attenzione il concorso “La Famiglia che vorrei” proposto dall’Associazione Progetto Marzotto rivolto agli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondo grado e i centri di formazione professionale della provincia di Vicenza.

Il concorso prevede la presentazione di elaborati in risposta al tema “La famiglia che vorrei”, tema attuale e vicino a tanti vissuti di bambini e ragazzi di oggi.

La criticità che vogliamo segnalare è la possibilità che questo tema sensibile venga affrontato in chiave ideologica e senza informare preventivamente i genitori.

Il concorso infatti, sul sito dell’Associazione, è presentato con le seguenti parole: “Nel tempo il concetto di famiglia tradizionale si è evoluto, vedendo la costituzione di nuove tipologie, tra queste la famiglia di fatto, affidataria o quella formata da genitori omosessuali. In una società dove tutti dovrebbero avere pari dignità e opportunità, esistono ancora persone a cui non viene riconosciuto il diritto alla famiglia, che per le motivazioni più diverse ne sono private.” e ancora “ Ci piacerebbe cambiare prospettiva, rovesciare il binocolo e fare dell’Italia un puntino brillante nella mappa del mondo, partendo dalla nostra storia, vita, quotidianità, ma senza dimenticare di confrontarci con uno scenario e un approccio più complesso, che tenga conto delle rispettive differenze e della situazione globale. Per un futuro possibile migliore.”.

In un altro passaggio del testo di presentazione c’è scritto molto esplicitamente e senza tanti giri di parole: ” e se i nostri genitori fossero due uomini o due donne? “.

Già troppe volte abbiamo visto scavalcato il diritto dei genitori di esercitare il loro primato educativo su tematiche sensibili e divisive e perciò temiamo che anche in questo concorso ci sia questo rischio.

Con questo non vogliamo dire “no” ad iniziative che seppur condivisibili nelle finalità spesso non lo sono per metodi e contenuti ma vogliamo soprattutto dire “sì “alla libertà educativa di tutti i cittadini e al pluralismo culturale.

La problematica dell’introduzione nella scuola pubblica di prassi educative e didattiche su temi sensibili, controversi sul piano scientifico e tra le famiglie, coinvolge altresì il fondamentale aspetto della libertà di insegnamento dei docenti, anche in considerazione di posizioni teoriche contrastanti su questi temi.

Molti insegnanti della scuola italiana desiderano esprimere il pieno impegno nel contrasto verso qualsiasi forma di ingiusta discriminazione e nell’educazione dei futuri cittadini e la volontà di coinvolgere pienamente le famiglie.

Vi invitiamo pertanto a confrontarvi con gli insegnanti e informarvi se la scuola dei vostri figli aderisce a questa iniziativa e, in caso affermativo, a mobilitarvi per accertarvi che venga rispettato il normale iter di approvazione negli organi collegiali, la preventiva informazione e la richiesta del Consenso Informato Preventivo.

È FONDAMENTALE FARE RETE CON ALTRI GENITORI!

Siccome vogliamo partecipare alla vita della scuola e condividere quei percorsi educativi che toccano la nostra libertà di scelta e la personalità dei nostri figli, è importante che i genitori concordino con dirigenti ed insegnanti la possibilità di esonero o di attività alternativa se tali percorsi non sono condivisi, in quanto attività che – in qualsiasi orario siano proposte e a qualsiasi titolo siano inserite nel PTOF – vanno progettate nel rispetto della libertà educativa dei genitori e del diritto allo studio di ogni alunno.
Ricordiamo una cosa fondamentale: l’alleanza educativa scuola famiglia è l’asse fondamentale per la crescita delle nuove generazioni, e il riconoscimento dei diritti dei genitori e della loro responsabilità educativa è oggi più che mai un valore irrinunciabile per la scuola e per tutta la società.

TAVOLO PERMANENTE PER LA FAMIGLIA REGIONE VENETO

Inoltre, se avete bisogno di informazione aggiuntiva o di sostegno pratico e di affiancamento nel rapporto con le scuole vi invitiamo a non prendere iniziative personali o a esporvi da soli ma a contattare le Associazioni competenti che vi sosterranno e accompagneranno.

Pierluigi Bianchi Cagliesi

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