23/06/2017

La famiglia innanzi tutto, nel programma di Sboarina

Come promesso in altra sede, diamo visibilità a tutti i candidati alle elezioni politiche e amministrative che nel loro programma dichiarano apertamente di condividere i valori della vita, della famiglia e della libertà su cui ProVita onlus è fondata.

Federico Sboarina, avvocato, 46 anni, è il candidato sindaco di Verona per la coalizione di centrodestra.

Leader della lista civica “Battiti”, al primo turno ha ottenuto oltre il 29% dei consensi.

Si presenta agli elettori con un “piano per la famiglia” che passa attraverso un netto taglio alle tasse che oggi gravano su mamme e papà, con particolare riguardo ai nuclei numerosi e con particolari esigenze. E’ il caso, ad esempio, di chi ha disabili in famiglia, di donne in gravidanza e di anziani a carico.

  • Avvocato Sboarina, in che cosa consiste il suo piano per la famiglia?

“Si tratta di una serie di azioni che abbiamo pensato per venire incontro ai nuclei, soprattutto ai nuclei più numerosi. Per prima cosa intendiamo introdurre il ‘fattore famiglia’, il correttore del calcolo Isee che tiene conto di molteplici parametri e che permette di identificare meglio le situazioni familiari, per garantire risposte puntuali relative alle singole necessità. Ottimizzando la spesa sociale si potranno liberare risorse che noi intendiamo impegnare per ridurre le tasse scolastiche.
In provincia di Verona l’unico Comune che, fino ad oggi, lo ha adottato, è quello di Castelnuovo e i dati dicono che proprio Castelnuovo è l’unico Comune della provincia dove la popolazione da anni è in costante crescita. E’ la prova che la politica può, e deve, fare molto per contrastare la denatalità. Vogliamo arrivare allo stesso risultato a Verona, dove da almeno cinque anni la popolazione è in costante, e preoccupante, calo. Abbiamo bisogno di più nati veronesi per garantire un futuro alla nostra comunità.
A tal fine abbiamo anche programmato una serie di misure che, in caso di elezione, ci consentiranno di abbassare fino al 20% sia le bollette dell’energia, sia la Tari, la tassa rifiuti. Il primo e vero sostegno alle famiglie passa attraverso la riduzione dei costi e l’attenzione alle singole necessità”.

  • Come attuerete il vostro progetto di un fisco amico delle famiglie?

“Le coperture ci sono, serve la volontà politica per mettere in campo scelte coraggiose e in controtendenza con quanto fatto fino ad oggi. Un esempio: da anni la raccolta differenziata è praticamente ferma. Concentrare le forze per potenziarla ci consentirà di ottenere maggiori fondi derivanti dalla vendita del materiale riciclato e di abbassare il costo di smaltimento dell’indifferenziato. In questo modo si libereranno preziose risorse per dare un taglio alla Tari, pensiamo di poterla abbassare fino al 20%. Discorso analogo vale per la riduzione delle bollette energetiche: la nostra municipalizzata, Agsm, è in salute, perché non utilizzare parte dei dividendi incassati dal Comune per ridurre i costi a carico delle famiglie, soprattutto più bisognose? Con l’ottimizzazione delle spese e delle sponsorizzazioni riteniamo di poter liberare le risorse necessarie per attuare il nostro ‘piano famiglia’. E’ ovvio che per fare certe scelte servono una precisa volontà e precisi atti di indirizzo”.

  • Oggi uno dei grossi problemi che frena la crescita demografica è rappresentato dai costi connessi al mantenimento dei figli. Come può agire un’amministrazione per invertire questa tendenza, alleggerendo il carico familiare?

“Molti Paesi europei offrono interessanti modelli da cui è utile prendere esempio, ma anche nel nostro Paese ci sono molte esperienze virtuose. Il fattore famiglia è sicuramente uno strumento innovativo e di equità ed è un vanto veronese. Mi piace ricordare, infatti, il contributo che Economics Living Lab, spin off del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Ateneo scaligero, ha fornito alla realizzazione di questo strumento, che consente ai Comuni che ne fanno uso di distribuire equamente le risorse destinate ai programmi di welfare grazie all’utilizzo di un software.
Dobbiamo considerare che il problema demografico assume oggi i contorni di una vera e propria emergenza, se si considera che un indice di fecondità di due figli per donna corrisponde alla crescita zero. A fine 2014 Verona contava 260.125 abitanti, a fine 2015 258.765 e l’anno scorso si è registrato un ulteriore calo (257.353). Abbiamo bisogno di più figli veronesi per garantirci un futuro di crescita e di sviluppo”.

  • Il tema della famiglia richiama anche quello dell’educazione dei propri figli e delle scuole paritarie. Qual è la sua posizione in merito?

“Io credo fermamente nella libertà di poter scegliere il tipo di educazione da dare ai propri figli, concepisco la formazione di un giovane come il percorso di avvicinamento alla vita sociale e pubblica, e per questo mi batterò per dare pari opportunità alle scuole paritarie.
Come Amministrazione garantiremo ampia disponibilità ad incrementare forme di collaborazione e aiutare la crescita e la sostenibilità di queste preziose strutture”.

Redazione

 


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