03/04/2017

Libri di testo: con il parere dei genitori, senza “gender”

Rilanciamo il comunicato congiunto di ProVita, Comitato Didendiamo i Nostri Figli, Generazione Famiglia, Comitato Articolo 26, Associazione Non si Tocca la Famiglia, a proposito della prossima adozione dei libri scolastici per il prossimo anno, da parte dei Collegi dei Docenti e dei Consigli di Classe delle scuole italiane.

Saranno particolarmente interessati i genitori con figli iscritti nelle scuole pubbliche primarie e secondarie, in particolare per i rappresentanti di classe. 

Sappiamo bene infatti che nella pericolosissima proposta di attuazione della legge 107 presentata in Parlamento, per l’ Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università”, si prevede che i libri di testo e materiali didattici siano corredati dall’autodichiarazione delle case editrici che attestino il rispetto delle indicazioni contenute nel codice di autoregolamentazione ‘Pari opportunità nei libri di testo’ (Polite (se cliccate sul link potete approfondire e farvi una cultura su quanto sia subdola l’ideologia  gender nei libri di testo scolastici).

Già a partire dai Consigli di Classe di marzo, alcune scuole inizieranno a presentare le proposte di libri di testo che verranno adottati nel prossimo anno scolastico 2017/2018.
L’adozione dei libri di testo, come stabilisce l’art. 7 del D.L n. 297 / 94, rientra nei compiti attribuiti al collegio dei docenti, dopo aver sentito il parere dei consigli di interclasse (scuola primaria) o di classe (scuola secondaria di primo e di secondo grado).

I rappresentanti di classe saranno chiamati a dare il proprio parere in merito nei prossimi consigli di classe di maggio.

Per adempiere correttamente a tale compito essi hanno diritto ad essere informati preventivamente sulla rosa dei libri che i docenti sono orientati ad adottare, per avere il tempo necessario ad esaminarli, ponendo attenzione su “quanto di loro competenza”: i valori educativi, compresa l’educazione affettiva.

Qualora, nonostante le loro richieste non siano informati preventivamente, i genitori rappresentanti di classe, in sede di riunione, possono chiedere di aggiornare la seduta per avere il tempo di documentarsi.

L’ art. 4 del Regolamento sull’Autonomia (DPR n.275/99) stabilisce infatti che la scelta, l’adozione e l’utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, debbono essere coerenti con il Piano dell’offerta formativa e attuate con criteri di trasparenza e tempestività.
«La prima fase di valutazione dei testi rappresenta un’occasione importantissima per la partecipazione dei genitori alle attività scolastiche e per la loro collaborazione con i docenti. Nella normativa di riferimento viene infatti auspicata la costituzione di comitati misti, formati da docenti, genitori e studenti, per operare un’analisi preliminare sia dei testi già in uso che delle nuove proposte editoriali» (come si legge sul sito del MIUR)

In sintesi:
Spetta ai genitori il diritto di esercitare la “libertà educativa”, esprimendo il loro parere e facendo proposte, ma anche rifiutando testi che contraddicano le loro convinzioni educative, in base all’articolo 30 della Costituzione. Spetta ai docenti proporre libri diversi, fino a incontrare il consenso di docenti e genitori.

Vi invitiamo a ricercare da subito una efficace sinergia con le dirigenze scolastiche e i docenti, interagendo opportunamente sia nella veste specifica di rappresentanti di classe che in quella di semplici genitori.
Per ulteriori informazioni, contattate le nostre associazioni!

Redazione


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