26/07/2016

L’inno alla vita di Flora Gualdani e “Casa Betlemme”

Ne abbiamo scritto su Notizie Pro Vita dell’aprile 2014: non fanno notizia sui mass-media votati alla cultura della morte le testimonianze di persone come Flora Gualdani, che sono un inno alla vita.

Flora Gualdani è la fondatrice di “Casa Betlemme” di Arezzo.

Dopo aver camminato decenni nel nascondimento, quest’opera fu scoperta dal Card. Bassetti che nel 2005 volle promuoverla ad associazione pubblica di fedeli. Pionieristica nella pastorale della vita nascente e oggetto di tesi di laurea, è un’esperienza che offre una risposta completa tra azione e contemplazione, espressione di “un nuovo femminismo” (E.V. n. 99).

Viaggiando per il mondo, Flora Gualdani rimase turbata incontrando donne che volavano all’estero per abortire. Percepì che era urgente fare qualcosa per la vita, provò a parlarne ma i tempi non erano maturi, e s’incamminò da sola.

Nel 1964, in Palestina, dentro la grotta di Betlemme fu travolta da un’intuizione sul futuro dramma della questione procreatica. In reparto [faceva l’ostetrica, ndr] si trovò di fronte una maternità difficile: una malata di cancro che non intendeva abortire neppure davanti al consiglio dei medici. Le stette vicino e nacque una bimba che tenne con sé finché quella mamma lentamente guarì.

Quella bimba diventò la prima di una lunga serie. Collaborava con le istituzioni, gratis. Arrivò la legge 194 e cominciarono a bussare a casa sua ragazze madri di ogni nazionalità. L’abitazione diventò stretta: chiese al padre la divisione dell’eredità e in quell’ettaro di terra costruì, con sacrificio, casette immerse in un parco. Centinaia di bambini salvati dall’aborto e «altrettante mamme cui abbiamo restituito la libertà di non abortire».

Flora-Gualdani_vitaNessuna donna è tornata da lei pentita di aver accolto la vita: «né l’undicenne incinta né la prostituta né la vittima di violenza». Intanto proseguiva il suo servizio alla “maternità senza frontiere” in mezzo alle guerre e ai poveri della terra.

Il vescovo di Bangkok insisteva perché aprisse una casa là, ma lei sapeva che la sua missione era nel nostro occidente gaudente e disperato. Intravedendo l’emergenza educativa, lascia in anticipo la professione sanitaria dedicandosi all’apostolato itinerante.

Frequenta le università cattoliche dove incontra i suoi maestri, giganti della scienza e della fede: sopra tutti Giovanni Paolo II, con i suoi insegnamenti sull’amore umano e sulla vita. Flora riporta le lezioni in diocesi e in giro per l’Italia, avviando una capillare azione divulgativa. Casa Betlemme diventa un centro di formazione che diffonde alfabetizzazione bioetica, teologia del corpo e regolazione naturale della fertilità.

Priorità di questa donna è preparare laici che sappiano essere «apostoli intelligenti», adatti ai tempi moderni. La Regola è “Ora, stude et labora”. Le sue catechesi incandescenti disturbano le coscienze affascinando giovani e meno giovani. Partono dalla convinzione che l’uomo è educabile perché redento da Cristo, e che nel nostro cuore abbiamo tutti «la nostalgia del bene e del bello». Trasmettono armonia tra rigore della scientificità e spessore della spiritualità. Quello che in tanti abbiamo imparato alla scuola di Flora lo spiega Tertulliano: «Uscendo dal grembo oscuro dell’ignoranza trasalimmo alla luce della verità» (Apologetico).

Altra cifra del suo stile è la povertà, scelta folle con cui si è garantita libertà e sigillo d’autenticità. Il magistero criticato dell’Humanae vitae, nell’esperienza di Casa Betlemme ha trovato attuazione divenendo prassi tra la gente. Ciò accade quando si ha il coraggio della verità tutta intera, secondo l’esortazione del beato Giovanni Paolo II: “Nell’annunciare questo Vangelo, non dobbiamo temere l’ostilità e l’impopolarità, rifiutando ogni compromesso e ambiguità” (E.V. n. 82).

Davide Zanelli e Marina Bicchiega
Associazione Casa Betlemme, Arezzo

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.