22/04/2017

L’OMS continua a promuovere il Depo Provera in Africa

L’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in barba alla tanto in voga tutela del diritto alla salute, incentiva l’uso di un contraccettivo pericoloso.

La questione è annosa. E da tempo diamo voce alle proteste delle donne africane alle quali viene presentato il Depo Provera (un contraccettivo iniettabile con effetti a lungo termine), come una panacea per risolvere tutti i loro problemi economici.

Verrebbe da pensare che per l’OMS è più importante fare in modo che gli Africani (poveri) non si riproducano, piuttosto che tutelare il diritto alla salute delle donne (africane e povere).

L’OMS infatti continua ad incentivare l’uso del Depo Provera anche se causa un consistente aumento del rischio di contagio dell’HIV. Per l’OMS  il vantaggio di evitare gravidanze indesiderate e le eventuali complicazioni connesse vale qualsiasi prezzo (un po’ di AIDS in più o in meno, cosa volete che sia...): una nuova nascita – dice – è una “minaccia significativa per la vita e il benessere delle donne e delle loro famiglie.”

E’ la stessa guida della OMS ad ammettere il collegamento tra l’uso del Depo Provera e il crescente rischio di contagio dell’HIV, ma vale la pena sopportare tale rischio piuttosto che fare un altro figlio.

Ecco, la tutela della salute della donna quanto è importante. Certamente meno della volontà di evitare che nasca una nuova vita.

Ad essere precisi la guida sul DepoProvera è stata sostituita dall’OMS. E’ stata ristampata con una più dettagliata e approfondita analisi della correlazione tra il farmaco contraccettivo e i rischi per la salute della donna.

Ma la guida stessa rileva che i contraccettivi iniettabili sono tra i pochi metodi disponibili “in molte aree dove il rischio di HIV e la mortalità sono più alti.

L’alta diffusione e popolarità del Depo Provera in particolare nelle zone dell’Africa sub-sahariana è stata fortemente voluta dalla Fondazione Gates, come parte della sua campagna FP2020, attraverso la collaborazione con la società farmaceutica Pfizer.

L’avvocato per i diritti umani Kwame Fosu (nella foto) ha più volte lanciato l’allarme sui rischi legati al Depo Provera, accusando la Fondazione Gates di aver deliberatamente tentato di nascondere le prove del legame con l’aumento del rischio di HIV.

Ad un evento OMS a New York la scorsa settimana, Fosu ha sottolineato che le donne nei paesi europei, che hanno una vasta gamma di opzioni di pianificazione familiare, raramente usano il Depo Provera: perché? Invece tale contraccettivo viene diffuso tra le donne africane senza un’adeguata consulenza sui suoi danni potenziali.

Un nuovo trial clinico è in corso per comprendere meglio il potenziale rischio di HIV tra gli utenti di Depo Provera. Tra i finanziatori di questa campagna c’è nuovamente la Fondazione Gates, oltre ai governi degli Stati Uniti, Svezia e Sud Africa. I risultati sono previsti nel 2018.

Redazione

Fonte: C-Fam


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