27/11/2014

L’ONU ama i giovani, basta che non ce ne siano troppi...

L’ONU ha appena pubblicato lo State of the World Report Population 2014, in cui si parla di una “forza” del futuro: quasi due miliardi di giovani e di adolescenti. I giovani, infatti, sono capaci di grandi cose. Il nostro mondo ha bisogno della loro intelligenza, del loro spirito innovativo... ma purtroppo sono dislocati nei posti sbagliati!

Ce lo spiega Elise Hilton, dell’Acton Institute, su LifeSite News.

Nelle 136 pagine del rapporto, la parola “riproduttiva”, in locuzioni come “diritti riproduttivi”, o “salute riproduttiva”, è usata più di 150 volte. Insomma : abbiamo bisogno dei giovani, sì, ma non troppi. Infatti le popolazioni giovani dei paesi in via di sviluppo hanno bisogno di “investimenti adeguati” per imparare a esercitare i loro “diritti riproduttivi”: smettere di riprodursi. Perché è lì, nei paesi poveri, che troppi giovani danno fastidio.

Pare che la “minore fertilità” sia una condizione necessaria e indispensabile per un futuro migliore, un futuro felice. Addirittura dicono che in Cina e India hanno scoperto che la fertilità più bassa è associata con una migliore salute e scolarizzazione dei bambini.

E qui probabilmente il rapporto intende “bambini maschi”, perché sappiamo bene che fine fanno le bambine da quelle parti.

La Cina poi, ha titolo per testimoniare la migliore salute e scolarizzazione dei bambini? Coloro che scampano agli aborti forzati imposti dalla brutale politica del figlio unico, soprattutto in campagna, sono costretti a lavorare per poter frequentare anche le scuole elementari. Ma, certamente, l’agenzia dell’ONU che ha stilato il rapporto, l’UNFPA, di Cina se ne intende, perché è lei che – con i soldi nostri – ha consegnato ai sanguinari dittatori di Pechino il know how per implementare i controlli sulle donne in età fertile e l’imposizione dello IUD e le sterilizzazioni forzate...

Le Nazioni Unite, ancora una volta, dimostrano d’essere votate all’ideologia neo-malthusiana anti-natalista . Non si rendono conto che le persone non sono “un problema”. Le persone sono “la soluzione”. Le persone, e certamente i giovani, hanno capacità creative, sono gli artefici del progresso scientifico e tecnologico che (quando usato per il Bene) ha migliorato finora – e continua a migliorare – le condizioni di vita su questa terra, dalle caverne preistoriche ad oggi.

Le politiche di controllo della popolazione in sostanza risolvono il problema della povertà eliminando i poveri. E quindi alcune persone non meritano di nascere o di vivere. Leggendo il rapporto delle Nazioni Unite, Il potere di 1,8miliardi di giovani, infatti si desume che qui da noi ci sono pochi giovani, mentre nei paesi in via di sviluppo ce ne sono davvero troppi. Proprio quelli che non meritavano di nascere.

Francesca Romana Poleggi

PS. Ci scusiamo con i lettori: il sito dell’UNFPA dove poter leggere il rapporto è divenuto improvvisamente indisponibile.

 

 

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