19/04/2016

Matrimonio gay , “Liste di nozze” e propaganda su YouTube

Lista di nozze’ è una sorta di sit-com, a low budget, realizzata grazie a un crowdfunding della Produzionidalbasso e a un contributo del Nuovo Imaie, Istituto mutualistico Artisti Interpreti o Esecutori,  votata alla propaganda del matrimonio gay.

Il primo dei 12 episodi settimanali previsti è già on line.

Esiste anche una pagina facebook (Lista di nozze – Web Serie) dove è possibile vedere anche le anteprime.

Stanno per arrivare le unioni civili in Italia, e già è cominciata la propaganda del matrimonio ugualitario: le unioni civili – che sono uguali al matrimonio – già non bastano più.

La webserie racconta le vicende dei due protagonisti, gay, che sognano di sposarsi.

E’ ambientata nel negozio, appunto di regali di nozze dei due che dovranno confrontarsi con l’organizzazione dei matrimoni “tradizionali” degli altri e nel frattempo cercheranno di capire se, a loro volta, sono pronti per il “matrimonio”. E che differenza c’è tra il loro e i matrimoni “tradizionali”? Nessuna, ovviamente.

La serie gira tutta intorno ad un quesito di fondo: “Davvero la pseudo “famiglia” che Arnaldo e Leone”, questi i nomi dei due protagonisti, “desiderano e potrebbero costruire è meno vera della famiglia “tradizionale” (naturale)?  La realtà obbiettiva dice di sì: un’unione tra due persone dello stesso sesso non è oggettivamente una famiglia. Ma sappiamo che l’ideologia deve decostruire la realtà. Quindi procede con la propaganda tesa al lavaggio dei cervelli: ovviamente, quello che la serie punta a dimostrare è che i “due” tipi di famiglia sono perfettamente uguali.

Adnkronos scrive che l’attore genovese Alessandro Bergallo, nel ruolo di uno dei due protagonisti omosessuali, ha dichiarato: “Se fossi gay mi piacerebbe poter dire non sono unito o mi unirò civilmente ma semmai sono sposato o mi sposerò con tutti gli annessi e connessi”. Non bastano quindi le unioni civili, il matrimonio gay deve essere matrimonio anche nel nome, oltre che nella sostanza della legge. Peccato che non potrà mai esserlo nella realtà.

La sitcom, infatti, spiega uno dei protagonisti all’Adnkronos, ha lo scopo di divertire e annullare le differenze fra i generi”. Di modo che tutti, “anche le coppie etero”, possano “identificarsi in Arnaldo e Leo”.

Nessuna differenza quindi, per gli autori, tra famiglia “tradizionale” e nuovi tipi di famiglie che tramite serie come questa, si preparano a fare breccia nell’immaginario collettivo, e soprattutto tra i più giovani.

Questo è il prossimo obiettivo della propaganda LGBT.

Anastasia Filippi

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