14/10/2015

Matrimonio gay: ma a chi interessa? A quanti interessa davvero?

Ogni giorno, in TV, c’è qualche programma che tira in ballo gli omosessuali, il loro amore e quanto sia ingiusto impedire a costoro di coronare il loro sogno vietando il matrimonio gay.

Ma allora ci siamo chiesti: quanti sono gli omosessuali in Italia? E quante coppie stabili omosessuali sono tarpate nel desiderio di far riconoscere allo Stato il loro amore?

E quanti bambini che vivono con coppie omosessuali non possono vantarsi davanti agli ufficiali di stato civile dell’anagrafe di avere due mamme o due papà? (Il che comunque non sarà mai vero, anche quando diventasse legale).

A sentire l’Arcigay, gli omosessuali italiani sarebbero cinque o sei milioni.

Secondo l’Istat gli omosessuali sono circa un milione, meno del 2% della popolazione italiana.

I figli che vivono con coppia omogenitoriale secondo Arcigay sono centomila, secondo Arcilesbica sono duecentomila (e questi dati falsi sono pubblicati sulle dispense su cui studiano ragazze e ragazzi alla Facoltà di Psicologia dell’università La Sapienza di Roma).

Secondo l’Istat, che ha i dati del Censimento del 2011, in Italia esistono circa 17 milioni di famiglie. Per la precisione 16.648.000. Tra queste, 2.651.000 sono le famiglie monogenitoriali (un solo genitore, con figli) mentre 13.997.000 sono le coppie stabili. Sono coppie con o senza figli.

matrimonio_Papa Francesco_eterosessualista_matrimonio-gayTra queste, le coppie composte da un uomo e da una donna sono 13.990.000. Le coppie dello stesso sesso certificate dal censimento 2011 sono 7.591.

Dicono all’Arcigay: “E’ perché non hanno il coraggio di fare outing, per colpa della società omofoba”: non è vero. Il censimento è in forma assolutamente anonima.

Se poi esistessero coppie omosessuali che non si dichiarano neanche in forma anonima, presumibilmente non avranno interesse a fare pubblicazioni matrimoniali!

Dunque le coppie per cui la lobby Lgbt può rivendicare il “diritto al matrimonio” sono 7.591. (contro i 13.990.000 di coppie composte da un uomo e da una donna).

Di queste 7.591 una su 14 si occupa di uno o più minori figli di uno dei partner: i bambini e ragazzi che vivono con queste 7.591 coppie sono in tutto 529.

La stragrande maggioranza di questi 529 bambini o ragazzi sono figli di un normalissimo rapporto tra un uomo ed una donna, hanno anagraficamente una madre e un padre (che poi ha “scoperto la propria omosessualità”).

I figli nati da autoinseminazione o da fecondazione artificiale nel caso di coppia lesbica o da procedura di utero in affitto nel caso di coppia gay, sono in Italia qualche decina.

E all’estero?

A circa 26 anni dalla prima legge al mondo che ha permesso le unioni civili alle persone dello stesso sesso (Danimarca, 1989) e a circa 12 anni dalla prima legge che ha di fatto allargato il matrimonio alle coppie omosex (Belgio, 2003), esaminando i dati degli uffici centrali di statistica dei vari Paesi, possiamo osservare che il numero di matrimoni gay è andato progressivamente diminuendo in modo sostanziale. Sono comunque un’infinitesima parte rispetto ai matrimoni naturali.

Due note finali:

– I numeri sparati dall’Arcigay e da Arcilesbica ricordano tanto quelli che giravano negli anni ’70 sull’aborto clandestino: chi ha qualche anno ricorderà i “milioni” di donne morte a causa delle mammane, che superavano – e di molto – il numero delle donne morte in età fertile...

– La legalizzazione del matrimonio gay oggettivamente interessa alla minoranza di una minoranza: 7 migliaia di coppie. Ma comporta conseguenza lesive per quasi due decine di milioni di famiglie italiane.

Per esempio, passa la reversibilità della pensione, la reversibilità stessa sarà cancellata a tutti. Sta accadendo in Germania, e sarà necessario che accada anche qui: altrimenti chiunque potrà sposare un amico pensionato solo per ottenere il beneficio. E guarda caso, un “bravo” sindaco come Marino, che si è affrettato ad istituire il registro delle unioni civili, ha contestualmente abolito il beneficio della gratuità dell’asilo nido per i terzi figli.

Comunque, il matrimonio gay non è davvero un’istanza sociale, non è un’esigenza democraticamente sentita dal popolo. E’ solo il capriccio di un’elite (di ricchi) . E’ solo un’esigenza squisitamente, anzi, esclusivamente ideologica.

Francesca Romana Poleggi

Fonti: www.lacrocequotidiano.it, dove sono riportati i dati Istat (italiani); www.documentazione.info, dove sono riportati i dati degli Istituti nazionali di statistica dei diversi Paesi europei dove è stato legalizzato il matrimonio gay.

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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