Il Tribunale di Livorno ha emesso una sentenza che impone al Comune di rettificare lo stato di nascita di due bambini, in modo da farli risultare entrambi figli dei “due padri” che, di fatto, li hanno comprati attraverso la pratica dell’utero in affitto negli Stati Uniti. In poche parole: mercato di esseri umani (considerando anche lo sfruttamento del corpo e delle viscere della di loro madre).
Tale sentenza, in contrasto con la stessa Corte Costituzionale – che ha definito la maternità surrogata «contraria alla dignità della donna e distruttiva delle relazioni umane» -, implica che dei poveri bambini, strappati dal seno materno, siano reificati, trattati alla stregua di oggetti da mercato, privati della loro dignità.
Per questo, Generazione Famiglia ha annunciato che venerdì 23 febbraio si recherà a Livorno con il Bus della Libertà, che ha già fatto tappa in molte città italiane per manifestare contro la colonizzazione ideologica del Gender.
E se è vero che, come afferma il messaggio del Bus, «La natura non si sceglie», perchè ammettere che due bambini innocenti e indifesi imparino a chiamare due uomini “papà”, senza poter chiamare alcuna donna “mamma”? Perchè lasciare che sia dato loro un prezzo e siano comprati al mercato dei desideri? Perchè lasciare che siano rubate loro le gioie dell’infanzia, privandoli di una vera famiglia (cioè quella naturale)?
Anche noi di ProVita ci uniamo a Generazione Famiglia nel comune grido di “Libertà!”, quel grido che è risuonato nelle piazze d’Italia visitate dal Bus. Libertà, oggi, per quei due poveri bambini che meritano amore e rispetto umano.
La vita dei bambini è inestimabile, non le si può dare un prezzo. I bambini non sono un diritto di qualcuno, sono persone, soggetti di diritto. Diciamo STOP al mercato di bambini ed allo sfruttamento delle loro madri!
Redazione
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto