05/06/2014

Omofobia – Legge Civico (Trento): la Commissione censura i testi LGBT (ma vanno bene per le scuole?)

 

Ecco un estratto della Censura!

[I contenuti del pieghevole in oggetto sono di una volgarità tale che il Comitato Organizzativo delle Sentinelle in Piedi di Trento ha disposto che vengano omessi dal testo che verrà postato in allegato al giornale on line del Consiglio Provinciale di Trento.]

Ecco il testo presentato alla Commissione!

<<A Castelnuovo ne’ Monti, provincia di Reggio Emilia, durante un incontro sull’omofobia organizzato dall’Istituto Superiore “Cattaneo – Dall’Aglio” i rappresentanti dell’Arcigay di Reggio Emilia invitati a parlare con gli alunni del secondo anno, hanno distribuito gli opuscoli denominati Safer Sex Hiv. Il pieghevole presenta scene esplicite e adotta un linguaggio giovanile che rasenta il colloquiale se non lo scurrile; lo stesso tipo di linguaggio che i professori sono soliti sanzionare se usato nell’ambiente scolastico. Nel dettaglio, elenca tutte le malattie sessualmente trasmissibili con un occhio privilegiato ovviamente ai rapporti omosessuali, anali e orali, che vengono trattati in modo morboso. “Ano”, “cazzo”, “pompino”, “venire in bocca” “non ingoiare”, “scambio di sex toys”, “sperma ingoiato”, “rapporti oro-anali”, “rimming”, “dental dam”, “bocca in contatto con le feci”. Questo il lessico adottato per descrivere evidentemente situazioni che niente hanno a che fare con l’omofobia, ma molto hanno a che fare con la promozione della sessualità omosessuale. In orario scolastico. È difficile comprendere cosa ci sia di educativo in tutto questo.>>

 

In tempi di eterofobia dilagante, il Consiglio Provinciale di Trento non vuole certamente essere secondo a nessuno e dà seguito ai progetti che furono già nel 2006 della Giunta Dellai in materia di promozione dell’ideologia LGBT.

Purtroppo per la maggioranza di centro sinistra autonomista, i promotori fattivi ed i sostenitori politici gay friendly hanno fatto i classici conti senza l’oste, non prevedendo la mobilitazione di una serie di strutture spontanee costituite da cittadini fortemente contrari a forme di equiparazione della famiglia propriamente detta alle convivenze omosessuali/transessuali ed a tutto ciò che per giungere a questo si deve affrontare in materia di limitazione della libertà di pensiero e di educazione.

Grazie a quest’opera di sensibilizzazione –costituita da 6 veglie delle Sentinelle in piedi nel giro di pochi mesi e soprattutto dalla nascita del Coordinamento Famiglie Trentine-, nell’ambito della discussione del disegno di legge hanno potuto partecipare ai lavori di Commissione anche le Sentinelle (nonostante l’opposizione dell’arcigay e arcilesbica locali, portando le proprie osservazioni.

Tra i vari aspetti affrontati, vi è ovviamente l’ambito scolastico e la volontà di assoluto asservimento dell’educazione all’ideologia gender. In chiave esemplificativa, il relatore ha iniziato a dare lettura di alcuni passaggi dell’opuscolo distribuito dall’Arcigay (contenente sia immagini oscene che descrizioni molto particolareggiate di pratiche pornografiche omosessuali) in una scuola in provincia di Reggio Emilia e prontamente denunciato da ProVita, ma è stato immediatamente bloccato dal Presidente della Commissione, come riportato ad inizio articolo.

Il secondo caso, i cui contenuti sono stati censurati dalla Commissione, è quello del del liceo Giulio Cesare di Roma, ove gli studenti adolescenti su indicazione dei loro docenti hanno dovuto leggere il libro “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco, romanzo dall’impianto omosessualista.

 

Si è andato così a riproporre il copione di quanto già accaduto in Senato: i contenuti sono troppo grevi ed osceni per essere declamati in Assemblee, parlamentari o consigliari che siano. Peccato che, in forza del consueto paradigma del politicamente corretto, tali volgarità possano essere tranquillamente lette a minorenni in ambito scolastico.

Con l’alibi della lotta alla discriminazione, le scuole divengono sempre più spesso teatro di appuntamenti atti a creare le basi per l’istigazione di condotte sessuali in prospettiva esclusivamente gay: propaganda omosessualista fine a se stessa.

Lo stridere di questa contraddizione che porta a censurare la discussione tra adulti ma impone i medesimi contenuti a minorenni, non ha avuto risonanza alcuna sulla rassegna stampa, chiaro quanto evidente sintomo di censura da parte di una classe politica asservita alla cultura gender ma pavida dinnanzi all’opinione pubblica.

Redazione

 

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