24/01/2016

Omosessualismo – “Che guaio: a mia figlia piacciono i ragazzi”

Il più delle volte i genitori vorrebbero che i figli seguissero le loro orme, un padre avvocato sarebbe contento di sapere che il figlio desiderasse studiare giurisprudenza e diventare a sua volta avvocato. Un imprenditore sarebbe orgoglioso di poter lasciare in eredità la sua attività, e tutto quello che ha costruito con fatica, ai suoi figli.

Ma oggi, c’è chi è desideroso che il figlio erediti anche le proprie inclinazioni sessuali innaturali: Sally Kohn saggista e commentatrice politica della CNN è lesbica e sarebbe felice che anche “sua figlia” lo diventasse.

Sally ha dichiarato sulle pagine della nota rivista The Washiongton Post: “Desidero solo che mia figlia sia felice”. La donna ha parlato del suo desidero che la bambina possa compiere, per il suo futuro, una scelta libera da condizionamenti.

Invece, qualche riga dopo si contraddice. Si legge sull’intervista: “Io e la mia compagna abbiamo comprato tutti i libri con immagini di famiglie gay, prediligiamo per la bambina le favole non tradizionali con la principessa che ama combattere i draghi e il ragazzo che ama indossare abiti femminili“.

E queste sarebbero le basi per una scelta libera?

omosessualismo_medicina_adozioni_gay_lettera aperta_mamma e papà_mamma_papàMa non è tutto: Sally ha spiegato che quando la figlia gioca in casa con i suoi koala di peluche  come se fossero una mamma e un papà (è evidente, quindi, che la bambina naturalmente è portata ad immaginare una famiglia con una mamma e un papà), lei e la sua compagna le ricordano che potrebbero essere anche un papà e un papà...

Sally ha sottolineato che per lei non è importante cosa sceglierà di diventare la bambina da grande o meglio se deciderà di essere eterosessuale oppure omosessuale (“deciderà”? Allora è una scelta?).

Però la bambina, che ha solo 6 anni, malgrado gli sforzi di Sally, ha avuto la sua prima cotta per un bambino che ha conosciuto sullo scuolabus. Lei ha agito in modo goffo, come tutte le bambine della sua età, ha lasciato al ragazzino un biglietto e un regalo, con conseguente grande imbarazzo di lui.

Sally non sapeva come comportarsi in questa situazione e cosa dire alla figlia, per questo ha chiesto consiglio ad un suo amico con una figlia più grande. Dopo un lungo confronto e molti consigli la donna ha dovuto ammettere la verità: se la figlia avesse avuto una cotta per una ragazzina non le avrebbe dato così fastidio!

Sally vorrebbe che sua figlia “fosse come lei”: che le piacessero le bambine e che andasse contro la sua inclinazione naturale di femmina attratta dai maschi.

Ecco quindi svelato il vero volto dell’omosessualismo: “I’m gay. And I want my kid to be gay, too“.

Peccato che i figli non siano degli oggetti pronti a soddisfare i desideri dei loro genitori. I bambini sono delle persone, dei soggetti, e hanno diritto ad avere un padre e una madre e a crescere secondo natura.

Inoltre, oggi più che mai, tentando di definire i concetti di felicità e di libertà si cade spesso nel relativismo. Allora forse sarebbe meglio rimanere attaccati ai dati certi, quelli che ci dicono che le persone nascono da un uomo e una donna e che si è naturalmente attratti verso persone del sesso opposto al proprio.

Libertà non significa fare quello che si vuole e il concetto più alto di educazione (da ex-ducere, “tirare fuori”) vorrebbe che gli adulti aiutassero le giovani generazioni a realizzarsi in pienezza, avendo quindi più a cuore la felicità dell’educando, piuttosto che i preconcetti dell’educatore.

Sara Alessandrini

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