12/09/2016

Omosessualismo: un’ideologia lontana dalla verità

Abbiamo detto tante volte che c’è una grande differenza tra omosessualità e omosessualismo, omosessuali e omosessualisti.

C’è sempre da diffidare degli “-ismi”. C’è dietro un’ideologia che in quanto tale descrive un pensiero astratto. Spesso, è un pensiero totalizzante, assoluto, che non ammette altro da sé e ancor più spesso è talmente “pieno di sé” che perde ogni connessione con la realtà e la verità.

L’omosessualismo non è da meno. Perde ogni collegamento con la verità e con la realtà per affermare un’idea che da un lato concede il libero sfogo agli istinti sessuali più fantasiosi e contro-natura, e dall’altra impone un diktat per cui chi non condivide uno stile di vita basato sul godimento estremo a tutti i costi è un reietto, da emarginare.

A proposito, l’Osservatorio Gender di Rodolfo De Mattei segnala un articolo del quotidiano online statunitense Accuracy in Media,  Media Myths of the Homosexual-Transgender Agenda, del giornalista Peter La Barbera presidente dell’associazione ”Americans for Truth about Homosexuality” (AFTAH). Rimandiamo all’articolo originale per i link alle fonti, all’Osservatorio per una lettura nel dettaglio delle  strategie menzognere utilizzate in modo martellante ed efficace per far propaganda.  Qui offriamo una sintesi in breve, con i link necessari ad approfondimenti vari ed eventuali.

L’agenda dell’omosessualismo

La Barbera elenca gli obiettivi prefissati dalla propaganda dell’omosessualismo (che in diversi Paesi del mondo sono stati raggiunti):

– normalizzazione dell’omosessualità e del transgenderimo attraverso l’educazione sessuale nelle scuole, fin dagli asili;
multe e stigma sociale per punire gli “omofobi”. I maggiori successi legali sono stati ottenuti contro gli imprenditori che si rifiutano di lavorare per i ”matrimoni” omosessuali;
-criminalizzazione dei professionisti che offrono terapie di sostegno alle persone sessualmente confuse, specie ai minori;
– leggi che consentono l’ingresso agli uomini “che si sentono donne” nei bagni e negli spogliatoi femminili;
– punizione – anche per legge –  di chi non si adegua alla neolingua nell’uso del pronome giusto per le persone di genere incerto;
– finanziamento a carico dei Servizi Sanitari Nazionali (quindi dei contribuenti) per gli ”interventi chirurgici di riassegnazione del sesso”;
– accettazione dei transgender nell’esercito (negli Stati Uniti è stato ottenuto);
– normalizzazione e incoraggiamento dell’uso di terapie ormonali volte a bloccare la pubertà dei bambini al fine del “cambiamento di sesso”.

Le principali e più grandi bugie propagandate dall’omosessualismo

Per raggiungere questi obiettivi, la propaganda dell’omosessualismo e dell’ideologia gender riescono a far passare per indiscutibili verità delle menzogne colossali, con il pieno e decisivo appoggio dei mezzi di comunicazione. Per esempio:

  • E’ vero che We Are Everywhere’ (noi siamo ovunque)? La propaganda dell’omosessualismo ha fatto passare l’idea che il 10% della popolazione (americana) è omosessuale? Non è vero. Nel 2014, un vasto sondaggio condotto dal Federal National Center for Health Statistics che ha coinvolto 35.557 americani ha riscontrato che solo l’1,6 % degli intervistati si è identificato come ”gay o lesbica”.
  • La Born Gay Theory”gay si nasce? No. Non è vero. La cosa serve a deresponsabilizzare le persone che per motivi più o meno radicati nella loro indole sono attratti da persone dello stesso sesso. Ma come ben sanno i nostri Lettori non è mai trovata alcuna prova scientifica che attesti l’origine genetica dell’omosessualità (tant’è che ormai le lobby LGBTQIA(...) stanno abbandonando il punto.
  • I traumi infantili non c’entrano niente con l’orientamento sessuale? La propaganda dice di no. E’ invece evidente il nesso esistente tra ”abusi infantili” e omosessualità adulta. In particolare, uno studio del 2015 condotto da Keith Beard e pubblicato sulla rivista ”Cogent Psychology” ha rilevato che, ”l’incesto tra fratelli o sorelle aumenta significativamente la probabilità che, una volta adulti, essi si auto-identifichino come gay, lesbiche, bisessuali, o mettano in discussione la propria sessualità”.
  • Tutti i “generi” sono fluidi. Allora anche l’orientamento omosessuale può cambiare?  La propaganda dice di no. Perciò l’amministrazione Obama ha messo al bando le cosiddette ”terapie riparative”,  e Lo Giudice vorrebbe che fossero messe al bando anche qui in Italia, dove la pressione sui professionisti in tal senso è già fortissima. Invece ci sono centinaia e centinaia di esempi di persone che erano infelici delle loro tendenze omosessuali e hanno trovato la serenità e l’equilibrio grazie alle terapie riparative o a percorsi di auto-aiuto, come testimoniano i membri del Gruppo Lot o di Courage.
  • Altro mito da sfatare, nell’interesse anzitutto di chi soffre di disforia di genere, si sappia che non si può cambiare sesso. La propaganda sostiene che sì, con ormoni e chirurgia si può. La verità è che NO: il sesso è scritto nel codice genetico presente in ogni singola cellula del corpo umano... Anche su questo punto i lettori di ProVita sono ben informati.
  • I trattamenti ormonali, in tal senso, non aiutano affatto gli adulti e tanto meno i bambini, laddove la disforia di genere – se reale – è un problema psicologico quasi sempre connesso ad altri problemi psicologici.
  • Per i bambini è diverso essere allevati da due genitori normali, un padre e una madre o da una coppia omosessuale? Basta “l’amore”? Anche a questo proposito abbiamo riportato le testimonianze e gli studi statistici che smontano radicalmente la propaganda, ma che neanche servono, se si ragiona col buon senso comune...
  • Chi sostiene che la pratica dei rapporti omosessuali è “normale”, sostiene anche che è “sana”. Anche qui con un briciolo di buon senso comune non sarebbe necessario tirare in ballo la scienza. Comunque, come accade con l’aborto, anche l’omosessualità è associata ad un aumento dei problemi di salute mentale e di angoscia. Senza contare l’ampia diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle patologie fisiche legate al sesso contro-natura.

Siamo tesi – giustamente – e preoccupati per la salvaguardia del creato, dell’ecosistema, della natura. Se avessimo la stessa tensione per “l’ecologia dell’essere umano”, per il rispetto della natura dell’uomo, della donna e della famiglia, saremmo tutti più felici. Le persone con tendenze omosessuali sarebbero più consapevoli di essere  in una condizione con la quale certamente possono vivere dignitosamente, ma dalla quale, altrettanto dignitosamente, se vogliono, possono uscire e riscoprire, chissà – per dirla col poeta – “un no so che felicità nuova”.

Redazione

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