14/12/2017

Per la vita, la libertà, la verità: le Sentinelle in Piedi

Sempre in piedi, le Sentinelle, a testa alta, con coraggio, controcorrente, si schierano per la vita, per la libertà, per la verità, testimoni silenziose del loro NO ai progetti di morte che dilagano.

Ecco i nuovi appuntamenti:

TRIESTE, venerdì 15 dicembre ore 16.30 in piazza Unità d’Italia
PISA, sabato 16 dicembre ore 10.30 in piazza del Pozzetto
GENOVA, sabato 16 dicembre ore 16.00 in via Fiasella
MILANO, domenica 17 dicembre ore 17.30 in piazza San Carlo
VERONA, venerdì 22 dicembre ore 18.00 in piazza Bra

Come ci hanno già scritto qui, in occasione delle vegli dei giorni scorsi, “di fronte a progetti di morte noi ci alziamo in piedi:

No al biotestamento, No al ddl fake news, No alle leggi su “l’omofobia”

Ci vogliono togliere la vita, in nome della qualità della vita

A poche settimane dal Natale, a pochi mesi dal termine naturale di questa legislatura, assistiamo ad una diabolica corsa per approvare il testo di legge sul cosiddetto biotestamento. Politici vestiti di politicamente corretto, ecclesiastici confusi e promotori di morte si affannano a occupare ogni spazio mediatico per convincerci che il testo di legge in discussione è per il bene degli ammalati, che si tratta di una conquista, di un diritto civile, di un passo avanti per la nostra civiltà. Ebbene, non ci convinceranno di una cosa falsa. Questo testo apre all’eutanasia omissiva, svilisce le persone ammalate che contano meno della cosiddetta qualità della vita, mortifica il medico che deontologicamente è chiamato a salvare la vita non a toglierla, violenta la libertà di tutti perché legittima il disinteresse verso le persone che non sono sane, giovani e produttive. Questa non è libertà, è imbarbarimento di una società: per questo noi scendiamo in piazza.

Ci vogliono togliere l’identità, in nome del rispetto.

Ormai non si contano più gli episodi nelle scuole italiane in cui si insegna ai bambini che il maschile e il femminile non sono dati biologici immodificabili e che ciascuno di noi può definirsi in base a come si sente in un determinato momento. Non si tratta di episodi fuori controllo, anzi. Le recenti Linee guida emanate dal ministero dell’Istruzione hanno ribadito – se mai ce ne fosse stato bisogno – che il perno della scuola italiana oggi è una visione dell’uomo come individuo solo che si autodetermina, tutto ruota attorno al femminismo radicale e gronda gender da tutti i pori. Non sarà possibile sottrarsi perché, col pretesto della lotta alla discriminazione e alla prevenzione della violenza, tutto il processo educativo sarà permeato dall’ideologia gender.

Questa ideologia è la stessa che si cerca di imporre introducendo il reato di opinione: dopo vari tentativi di legge a livello nazionale (ddl Scalfarotto sulla cosiddetta “omofobia”, ddl su bullismo e cyberbullismo, ddl 2688 sulle fake news), oggi si tenta la strada di imbavagliare una regione alla volta attraverso leggi locali sull’omofobia. Così, dopo Umbria e Campania, adesso la Puglia si appresta a varare un provvedimento legislativo analogo. Questo non è rispetto, è indottrinamento ideologico sulla pelle dei bambini, per questo noi scendiamo in piazza.

Ci vogliono impedire di ragionare, in nome della verità.

Non passa poi giornata senza gli allarmi sulle cosiddette fake news, che vengono presentate come false notizie così pericolose da necessitare di essere bloccate; esponenti delle istituzioni le presentano come uno dei più grandi mali odierni e lo denunciano minacciando di punire, chiudere, censurare. Ma che cosa vogliono realmente fermare? Il riferimento ovviamente non è affatto alle false notizie, come si vuol far credere, bensì alla controinformazione resa possibile dallo sviluppo del web che permette a ciascuno di cercare informazioni, approfondire, e farsi una idea eventualmente anche diversa da quella proposta dai grandi media. Dietro all’allarme sulle fake news dunque non c’è amore per la verità bensì la volontà di mistificare la realtà, per questo noi scendiamo in piazza.

E lo facciamo alzandoci in piedi, perché non vogliamo vivere nella menzogna.

Sentinelle in Piedi


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