14/09/2017

Popolazione - Se l’Europa non vuole morire...

Una notizia ANSA di qualche giorno fa potrebbe farci sperare in un cambiamento della tendenza demografica, per dare una spinta  verso la crescita della popolazione, in Europa; e soprattutto in un cambiamento delle politiche dl Parlamento europeo in tema di natalità e demografia.

«“Se l’Europa non vuole morire di denatalità deve iniziare a garantire adeguati fondi e sostegno alle politiche di incentivi e incremento delle nuove nascite”. Lo scrive l’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana in una proposta di risoluzione presentata al Parlamento europeo, firmata anche dal segretario federale Matteo Salvini. “Eurostat ha certificato che in 13 Paesi Ue il saldo tra nascite e decessi è negativo – continua Fontana – con le culle vuote l’Europa è destinata a soccombere di fronte all’avanzata di continenti come l’Africa, che nel 2100 quadruplicherà l’attuale popolazione, arrivando all’impressionante cifra di 4,4 miliardi di abitanti. La storia dimostra che il mix di denatalità e immigrazione ha generato, in passato, crisi e, in alcuni casi, anche la fine di imperi. Occorre agire da subito, sia con incentivi concreti sia con un’operazione culturale che torni a promuovere e valorizzare la famiglia, motore della società e dello sviluppo.

Per l’On. Fontana, l’atto presentato è «un modo per far capire, a livello europeo, quanto importante è la questione della popolazione perché, purtroppo, il Parlamento Ue non ha fino ad oggi dato segnali di volersi prendere a cuore il problema. La battaglia politica a favore della natalità dei cittadini europei – rimarca Fontana – è la battaglia del futuro. Per questo nel programma Lega la famiglia avrà piena centralità, con un approccio lungimirante e concreto. Gli ultimi governi hanno guardato all’immediato, si sono arresi a modernismo e globalizzazione, noi vogliamo guardare al futuro. E non c’è futuro se non si inverte la tendenza demografica».

Nella proposta di Risoluzione, che potete leggere qui, considerando che il tasso di natalità negli stati membri è al di sotto della soglia di sostituzione della popolazione,  si esorta la Commissione a incentivare presso gli stati membri politiche di sostegno della natalità e della famiglia, riducendo i costi dei servizi per l’infanzia, incentivando le famiglie numerose, promuovendo la conciliazione tra lavoro e vita privata; e ad elaborare politiche volte al sostegno dei figli delle giovani coppie nei Paesi con più modesto tasso di fecondità.

Redazione


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