28/11/2017

Pornografia evirante: dove sono i veri uomini?

“Pornografia” è un termine composto che deriva da ben due parole greche: il sostantivo “πορνεια” (pornèia) unito al verbo “γραφω” (gràfo). Il fatto che i due termini significhino rispettivamente “prostituzione” e “scrivere, incidere...” ci rimanda, com’è logico che sia, alle varie rappresentazioni grafiche (disegni, foto, video, altro...) di persone che mostrano la loro intimità per generare, in chi le guarda, il piacere sessuale. Una forma questa, senza dubbio, di prostituzione.

La prostituzione, però, non viene semplicemente “scritta”, come dice il termine “pornografia”, sulle immagini che la rappresentano ma resta anche incisa su chi ne fa uso, perchè non c’è corpo venduto se qualcuno non lo compra.

A tal proposito, il giornale online InTerris ci propone una riflessione che mostra chiaramente quali siano gli effetti della pornografia sugli uomini negli ultimi decenni. Pare infatti che il dilagare incessante ed implacabile del porno abbia provocato un calo del desiderio sessuale nelle giovani generazioni ed una crescita dei casi di “impotenza” (come dicevamo anche in questo articolo).

Dati raccolti dalla Fondazione Foresta dimostrano, infatti, che negli ultimi tempi gli uomini sono sempre meno interessati ad una sessualità reale e sempre più attratti da mezzucci (in special modo virtuali) per ricavare piacere.

Inoltre, come afferma il sociologo Fabrizio Fratus parlando della pornografia, «tutto è rivelato nell’immagine e poco o nulla viene lasciato alla fantasia e alle emozioni. Questo porta, nel medio termine, anche a un estremo calo del desiderio, finendo col soffocare il rapporto».

Ma se non ci bastasse questo autorevole parere... ci fidiamo almeno della scienza? Se sì, è bene sapere che, secondo la rivista US Journal Psychology Today, «la continua esposizione a materiale pornografico de-sensibilizza gli individui, tanto che poi non sono più in grado di eccitarsi di fronte a una donna in carne ed ossa».

Queste informazioni chiarificanti ci conducono inevitabilmente a formulare opportune considerazioni riguardo l’essenza propria della virilità. Le caratteristiche che rendono un uomo virile, infatti, sono da sempre legate a virtù quali la padronanza di sè, il coraggio ed il sacrificio.

Ciò che invece avviene mediante il sempre più frequente uso della pornografia è una vera e propria contaminazione di tali virtù.

Infatti, la padronanza di sè cede il posto alla ricerca di un piacere che schiavizza l’uomo, spesso non più in grado di rinunciarvi. Il coraggio di intraprendere una relazione seria e costruttiva cede il posto al non mettersi in gioco e preferire alle donne vere degli oggetti da usare in base ai propri comodi.

Lo spirito di sacrificio, infine, che conduce l’uomo alle vette della virilità quando si dona alla donna che ha scelto per sempre, lascia spazio all’ignavia (di dantesca memoria) del non compromettersi con nulla che richieda impegno.

Tutto questo evira l’uomo e lo allontana dalla sua missione principale: quella di tutelare e proteggere la vita e la famiglia.

Luca Scalise


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