16/10/2013

Una privilegiata sollecitudine

Si discute oggi sull’opportunità o meno che la Chiesa insista sui temi di natura familiare, morale e bioetica. E questo avviene anche da parte di coloro che osannavano fino a poco tempo fa Giovanni Paolo II come il profeta ineguagliato dei nostri tempi. Quasi come osannano oggi l’attuale pontenfice.

Ci sembra quindi opportuno richiamare alcuni insegnamenti del pontefice polacco. Pochi, pochissimi, in quanto la mole immensa del suo magistero, specie in materia morale e familiare, costringe a restringersi in pochi concetti scelti. Ma sufficienti a ricordare a tutti che quanto da egli insegnato non appartiene alla famigerata “Chiesa preconciliare”: sarebbe facile ricorrere agli insegnamenti di tutti i papi, dei Padri e dei Dottori della Chiesa, dei grandi santi e teologi; sarebbe facile anche ricorrere solamente a Pio XII… Invece ci vogliamo limitare proprio alla Chiesa del post-concilio, ricordando ciò che, in fondo, è stato insegnatoa solo 15/20 anni fa.

Come detto si potrebbero scegliere centinaia di passi. Abbiamo preferito segnalarne solo 3, con lo specifico dell’evidenziazione del richiamo alla urgenza ineliminabile e assolutamente pressante della difesa continua – sia da parte del clero che dei laici – della famiglia naturale e cristiana, della vita, dei valori eterni della morale.

Evangelium Vitae:

Pur tra difficoltà e incertezze, ogni uomo sinceramente aperto alla verità e al bene, con la luce della ragione e non senza il segreto influsso della grazia, può arrivare a riconoscere nella legge naturale scritta nel cuore (cf. Rm 2, 14-15) il valore sacro della vita umana dal primo inizio fino al suo termine, e ad affermare il diritto di ogni essere umano a vedere sommamente rispettato questo suo bene primario. Sul riconoscimento di tale diritto si fonda l’umana convivenza e la stessa comunità politica. (…) Il Vangelo dell’amore di Dio per l’uomo, il Vangelo della dignità della persona e il Vangelo della vita sono un unico e indivisibile Vangelo. (2)

(…) Ciascun uomo, proprio a motivo del mistero del Verbo di Dio che si è fatto carne (cf. Gv 1, 14), è affidato alla sollecitudine materna della Chiesa. Perciò ogni minaccia alla dignità e alla vita dell’uomo non può non ripercuotersi nel cuore stesso della Chiesa, non può non toccarla al centro della propria fede nell’incarnazione redentrice del Figlio di Dio, non può non coinvolgerla nella sua missione di annunciare il Vangelo della vita in tutto il mondo e ad ogni creatura (cf. Mc 16, 15).

(…) Oggi questo annuncio si fa particolarmente urgente per l’impressionante moltiplicarsi ed acutizzarsi delle minacce alla vita delle persone e dei popoli, soprattutto quando essa è debole e indifesa. Alle antiche dolorose piaghe della miseria, della fame, delle malattie endemiche, della violenza e delle guerre, se ne aggiungono altre, dalle modalità inedite e dalle dimensioni inquietanti (3)

Angelus 9 luglio 2000

Un accenno ritengo di dover fare alle ben note manifestazioni che a Roma si sono svolte nei giorni scorsi [si riferisce al world gay pride]. A nome della Chiesa di Roma non posso non esprimere amarezza per l’affronto recato al grande Giubileo dell’anno 2000 e per l’offesa recata ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore di tutti i cattolici del mondo (…) La Chiesa non può tacere la verità, perchè verrebbe meno alla fedeltà verso Dio Creatore e non aiuterebbe a discernere ciò che è bene da ciò che è male.

Familiaris Consortio:

La coppia e la famiglia costituiscono il primo spazio per l’impegno sociale dei fedeli laici. È un impegno che può essere assolto adeguatamente solo nella convinzione del valore unico e insostituibile della famiglia per lo sviluppo della società e della Chiesa. Culla della vita la famiglia è la cellula fondamentale della società. A questa comunità è da riservarsi una privilegiata sollecitudine.

di Massimo Viglione

Festini

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