16/03/2019

Scrive don Fortunato Di Noto: è una caccia alle streghe

“Caccia alle streghe, omofobi, medievali, estremisti, retrogradi” e chi ne ha più ne metta. Epiteti, al margine della calunnia e della diffamazione,  che da più parti in questi ultimi tempi si tanno facendo molto insistenti, sprezzanti, al limite dell’odio che è l’anticamera della violenza. Questo deve farci molta paura, o almeno inquieta.

Questo perché tante persone sono state convocate a riflettere (pur nella diversità di prospettiva e non solo, ma anche di contenuto) sulla famiglia, sulle donne, i deboli, la disabilità, i diritti dei bambini. Per raccontare quanto la famiglia sia bella, un momento di festa, oltre e dentro le problematiche che richiedono un confronto pacato, intelligente, nella verità.

Sarò uno dei relatori al XIII Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona, dal 29 al 31 marzo; sono stato invitato a raccontare di Meter e l’impegno, da 30 anni, contro ogni forma di abuso sui minori, contro la pedofilia e la pedopornografia: una tragedia immane, globale, trasversale, criminale. Una società dove ci sono i pedofili e dove i bambini non hanno mai conosciuto l’innocenza, il gioco, ma solo malvagità umana di adulti senza scrupoli, malvagi e perversi. Piccoli schiavi sessuali della perversione criminale di molti. Perché la pedofilia, la pedopornografia e l’abuso sui minori sono atti criminali. Oltre la ideologia sottostante a giustificare e normalizzare tale “lecita e naturale tendenza”.

Già, dimenticavo che anche questo è faccenda medievale e di caccia alle streghe. Invito chiunque a venire nelle nostri sedi Meter e ad avere il coraggio di aiutarci, dopo averli trovati, tutti i siti pedofili e pedopornografici individuati e formalmente inoltrati alle Polizie di tutto il mondo. Già, perché denunciare questi abomini è oscurantismo.

In 30 anni ho partecipato a più di 4.000 Congressi, Convegni e Conferenze: organizzate da destra o sinistra, da cattolici e di altre confessioni religiose, rossi e/o bianchi. Neri e viola. Gialli e arancioni. Ho sempre pensato che la vita, la sua difesa fin dal concepimento, deve essere amata e difesa a spada tratta. Ho sempre ritenuto che i piccoli, i deboli e i vulnerabili devono essere difesi, fino a dare la vita per loro. Ho sempre parlato chiaro, senza possibili fraintendimenti o velate ideologie che accompagnano l’azione di tutela dei bambini.  Fedele al Vangelo, alla Chiesa e al suo insegnamento, non dimenticando che sono un cittadino (italiano) educato alla legalità, al rispetto delle persone, delle regole nella vita sociale, ai valori della democrazia, e all’esercizio  dei diritti di cittadinanza.

Tra i tanti i relatori (di alto profilo non solo umano, ma anche istituzionale e professionale), c’è  anche il sottoscritto, invitato a parlare in difesa dei bambini, contro gli abusi, la pedofilia e la pedopornografia: una piaga mondiale che coinvolge tutti, tanti. Chiesa e società, per non dimenticare anche atei e credenti e religiosi. Che dovrebbe unirci, anziché dividerci, ma neanche questo sembra che stia accadendo. Neanche i bambini e la loro tutela ci uniscono.

La pedofilia e la pedopornografia, gli abusi sessuali sui minori sono un crimine? O non è un crimine, dato che si è sviluppata una lobby, molto trasversale e stratificata, che tende – con molta pervasività e potenza mediatica – a far passare l’accettazione della pedofilia come l’ultimo tabù sessuale da abbattere. Non posso documentare, in questo mio appunto, quanto le lobbies pedofile, sostengono e promuovono. È tutto sotto gli occhi di tutti.

Perché di questo dovrò parlare al Congresso: del crimine contro la piccola umanità: i bambini. Vessati, schiavizzati, schiacciati dal peso dello sfruttamento (anche digitalizzato) sessuale. Neonati, preadolescenti e adolescenti che sono venduti per pochi spiccioli e abusati da persone inumane e disumane. Criminali che lucrano sulla pelle dei bambini.

La pedofilia e la pedopornografia, gli abusi sui piccoli (che si aggiungono a tanti altri mali che facciamo fatica a raccontare, per i perbenisti e i narcotizzati insensibili a questi drammi) non credo siano cose da medievali, da retrogradi, e da cacciatori di streghe, meglio di diavoli infernali moderni e antichi. Noi combattiamo contro i nuovi Erodi, e ce ne sono tanti che fanno feste e lauti banchetti e che vogliono la testa di Giovanni il Battista e di Gesù bambino, nei bambini e nei senza voce.

Tanti tramano contro la vita nascente, contro la famiglia.

L’abuso è abuso, è un reato ed è un peccato (per chi è credente), da qualunque e da chiunque lo commette: eterosessuali, omosessuali, transessuali, dai 70 e più gender e orientamenti sessuali. Spero siamo d’accordo e che non cadiamo nella lotta ideologica di chi sostiene altro e oltre.

Non ho intenzione di collocarli o definirli o etichettarli; in chi si sta ergendo contro questo Congresso, forse c’è della malafede e una lettura parziale e strumentale dell’evento che ritengo una importante occasione per dire e ribadire che la pedofilia e l’abuso sui minori è un abominio. E solo una famiglia, bella, viva, gioiosa, responsabile può essere l’antidoto a questi abomini che avvengono nell’ambito familiare, anche ecclesiale, e in altri luoghi educativi e aggregativi ma che hanno assunto livelli di sfruttamento criminale. Non possiamo permetterci di avere “tanti bambini orfani con genitori vivi”.

Ho imparato molto a rispettare le persone e le idee altrui. Ma ci sono delle distanze e credo anche delle differenze di come vediamo l’uomo, la famiglia, e le scelte “libere e consapevoli” anche dei propri orientamenti sessuali. Ci sono valori non negoziabili? Credo di sì. Testimoni e combattenti di buone battaglie. Dimenticavo: è un nuovo medioevo difendere i bambini. Già proprio dimenticavo.

Don Fortunato Di Noto

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.