07/02/2018

Scuola: limitare le bocciature. A cosa porta?

Le direttive dell’Unione Europea, per quanto riguarda il problema della dispersione scolastica, parlano chiaro: entro il 2020 – spiega un articolo della rivista online ilGiornale.it -, l’Italia non dovrà più superare un tasso di dispersione del 10%, cosa per niente facile se si consultano i dati statistici.

Pare infatti che secondo il Ministero dell’Istruzione siamo al 13,8% nelle scuole di ogni ordine e grado, ma ben più preoccupante è quanto rilevano i dati del Quotidiano nazionale che mostra come gli studenti che abbandonano i banchi di scuola alle Superiori siano il 24,7%.

Come prevedibile, tale raccomandazione dell’Unione Europea ha suscitato le ansie del Ministero della Pubblica Istruzione, il quale, ben lontano, al momento, dal raggiungere tale arduo obbiettivo, non ha mancato di provare a risolvere il problema.

Il pool di esperti interpellato dal Miur, a tal proposito, ha espresso quella che riteneva essere la soluzione più consona al problema: oltre all’attuazione di piani non ben definiti di accompagnamento dello studente ed alla promozione di attività di laboratorio nella scuola, essenzialmente toccherà limitare le bocciature.

Bella mossa, quella di Valeria Fedeli, per prendere due piccioni con una fava: salvarsi la pelle da eventuali problemi con l’Unione Europea ed, al contempo, attrarsi le simpatie delle nuove generazioni che, grate a lei di non dover ripetere anni di scuola, accoglieranno ben volentieri i suoi progetti circa l’educazione Gender.

Dopotutto, il ritorno al “6 politico” non può che essere auspicato da studenti che meritano la bocciatura, seppur a danno di sé stessi e della loro formazione.

Abbiamo già visto in troppe occasioni come la scuola sia stata veicolo di insegnamenti falsi e devianti. Tale nuova direttiva non può che fare il gioco di chi, promuovendo l’ignoranza degli studenti, si serve di quest’ultima per diffondere ideologie dannose.

Ai genitori interessati, ProVita fornisce un vademecum per proteggere i loro figli dall’indottrinamento Gender.

Redazione


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