24/06/2017

Scuola: l’indottrinamento passa anche dalle tracc(i)e

La scuola gioca un ruolo fondamentale nella vita di ogni persona, basti pensare che “i migliori anni” della vita, quelli in cui la mente è più plastica e pronta ad apprendere, li passiamo chiusi in un’aula: 13 anni minimo, senza contare i tre della scuola dell’infanzia e i cinque (o più) dell’università. In sintesi, circa un quarto della nostra esistenza la passiamo a scuola.

E di scuola si parla tanto in questi giorni per via dell’esame di maturità: un momento di prova per tanti ragazzi, ma anche un’occasione per comprendere meglio l’indirizzo didattico-educativo del Ministero della (d)istruzione.

In particolare, le tracce della prima prova sono sempre rivelatrici, e quest’anno forse anche più che nel recente passato. Il collaboratore di ProVita Onlus Enzo Pennetta le ha analizzate con spirito critico, individuando alcune linee di fondo ed evidenziando diverse criticità. Vi proponiamo il suo scritto.

Scuola: esami di maturità usati come strumento di omologazione

Attraverso la scuola è sempre passato l’indottrinamento, in particolare quello delle grandi ideologie del ‘900, e nonostante una pretesa di oggettività l’attuale epoca dell’ideologia non dichiarata del capitalismo liquido non fa eccezione.

Appena ho avuto davanti le tracce proposte mi è stato subito chiaro che i titoli e gli argomenti erano tali che lo svolgimento non potesse essere altro che un riflesso condizionato, una conferma e accettazione del pensiero imposto dall’ideologia contemporanea. Sia ben chiaro che non si va a giudicare la levatura dei nomi proposti ma il pensiero  veicolato dall’insieme delle prove proposte.

Ma andiamo ad analizzare tali prove.scuola_MIUR_traccie

TIPOLOGIA  A – ANALISI DEL TESTO

Analisi testuale: viene proposta una poesia dalla raccolta Res Amissa di Giorgio Caproni, alla fine di essa l’umanità è dipinta come distruttrice del pianeta con l’affermazione «Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra», un pianeta finalmente senza umanità tornerebbe ad essere bello, neanche i deliri antiumani del Club di Roma di Aureli o Peccei secondo il quale l’umanità è il cancro della Terra, arrivarono a questa conclusione. Andrebbe fatto notare che essendo solo l’essere umano ad avere il concetto di “bello”, la Terra senza umanità non sarebbe semplicemente bella per nessuno.

TIPOLOGIA B – REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

1- Ambito artistico letterario: la natura tra minaccia e idillio nell’arte e nella letteratura. Qui l’indifferenza della natura verso l’esistenza umana viene espressa attraverso il Dialogo della Natura e di un Islandese di Leopardi, un testo che conferma la posizione del tutto marginale e accessoria dell’Uomo.

2- Ambito socio – economico: nuove tecnologie e lavoro. L’automazione di diverse attività produttive minaccia soprattutto i paesi emergenti la cui ricchezza era fino ad oggi quella della mandopera a basso costo. In poche parole la notizia è che i nuovi ‘schiavi salariati’ non sono neanche più necessari, semplicemente il futuro non avrà bisogno di loro, Asia, Africa e America latina sono avvisate. Il consiglio beffardo contenuto nel brano tratto dal Sole 24 ORE è quello di cavalcare le nuove tecnologie, proprio così, quelle realtà che non hanno le risorse per far parte dei paesi sviluppati dovrebbero secondo loro competere sulle nuove tecnologie, l’equivalente moderno del “non hanno pane, che mangino le brioches“.

Il secondo documento proposto in questa sezione è ricavato dai dati forniti alla conferenza di Davos (cioè in una di quelle riunioni dove circa il 2% della popolazione decide cosa dovrà fare il restante 98%) dalla Manpower Group, la principale azienda di lavoro interinale (leggi precarizzazione del lavoro) del mondo. Bene, la Manpower ci rassicura che la digitalizzazione non toglierà posti di lavoro ma li aumenterà, a condizione di effettuare un “upskilling”, cioè una riqualificazione. Tranquilli, siete nella stessa situazione dei paesi in via di sviluppo, se farete un upskilling non perderete il posto di lavoro. L’unico problema è che non viene specificato quali saranno questi nuovi posti di lavoro. Bè, mica devono inventare tutto loro…! Questa preoccupazione ci viene detto, sempre nei documenti forniti al candidato, è in effetti condivisa dal 48% degli esperti, informazione contenuta il terzo contributo presentato. Insomma, fate voi, ma se restate senza lavoro in una società post umana la colpa sarà solo vostra che non avete fatto l’upskilling, sia ben chiaro.

3- Ambito storico politico: disastri e ricostruzione. Qui vengono proposti due articoli provenienti da Repubblica e ancora una volta da il Sole 24ORE (fonte ufficiale del MIUR si direbbe), in chiusura di quest’ultimo articolo si afferma che sia la natura che l’uomo possono distruggere, ma che solo l’uomo può «annientare per sempre ciò che altri uomini hanno fatto prima», frase francamente tutta da verificare nella sua veridicità. Comunque emerge sempre un essere umano colpevole e una natura incolpevole tra il benevolo e il distratto, il messaggio è che il problema del pianeta è l’esistenza stessa della specie umana. Messaggio chiaro. Il terzo contributo è un Machiavelli che ci ricorda che quel che accade è dovuto al 50% alla fortuna e per il restante 50% alle nostre azioni.

4- Ambito Tecnico – Scientifico: robotica e futuro tra istruzione, ricerca e mondo del lavoro. Dopo due articoli che fanno intravedere un mondo robotizzato alla Aasimov, quello che appare subito evidente è che il tema dell’automazione è dominante in questo esame, così come è dominante la posizione del Sole 24ORE che compare con una terza citazione, come le nomination multiple di certi film destinati a fare tendenza alla notte degli Oscar. Questo terzo contributo del giornale di Confindustria ha la funzione di introdurre il concetto di responsabilità delle macchine (sic), un’assurdità improponibile che evidentemente ha come unico, e probabilmente desiderato, effetto quello di far passare l’idea che se anche una macchina può essere una “persona” (viene infatti introdotto il concetto di “persone elettroniche”), va da sé che anche una persona allora è considerabilie come una macchina e assoggettata alle stesse regole riguardo la propria nascita e distruzione.

TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Si parla del miracolo economico degli anni ’60 come di un fenomeno dovuto all’emigrazione del dopoguerra, una visione malthusiana che induce a ritenere che lo spopolamento sia propedeutico alla ripresa economica:

Così gli anni della più intensa fuga migratoria, fra i decenni cinquanta e sessanta, furono i medesimi del periodo di sviluppo che va sotto il nome di “miracolo economico”. Ancora una volta, dunque, come nella fase della prima rivoluzione industriale, agli inizi del nostro secolo, l’emigrazione ha costituito un momento interno a un processo di accumulazione capitalistica nazionale di ampia portata.

Anche se nell’articolo emerge poi chiaramente che furono le rimesse economiche degli emigranti a dare un contributo essendo all’origine di un accumulo di denaro che fece da motore dello sviluppo. C’è poi en passant anche un elogio della FIAT per il suo ruolo di volano per il boom economico, peccato che non ci sia neanche una parola per il ruolo dell’ENI di Enrico Mattei, ma vabbè, robetta da poco.

TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE

Viene qui proposta la visione positivista comtiana attraverso uno scritto del genetista di fede darwinista Edoardo Boncinelli che si premura di spiegarci la differenza tra progresso tecnologico e morale, una visione che immancabilmente presenta il futuro migliore del passato (proprio secondo l’insegnamento di Comte), anche se tale progresso non procede in modo omogeneo per via di alcuni membri che «non si comportano come si deve». Il povero Boncinelli però non si avvede di una fallacia nel suo ragionamento.

Il punto è che essendo egli un uomo di fede darwinista sostiene che l’evoluzione in generale, e quindi quella umana, non abbiano una direzione verso cui procedere, non esiste un punto di arrivo e ogni percorso è equivalente all’altro. E allora, caro Boncinelli, come si fa a parlare di “progresso”, termine che significa “andare avanti”, se non esiste una meta? Avanti è un termine che non significa niente se non esiste una direzione.

Ma dentro di sé ognuno di noi, anche i darwinisti alla Boncinelli, sa che una meta esiste, se non altro quella della propria ideologia, anche se pubblicamente dice che non c’è.


In conclusione il complesso delle prove presentate ai candidati dell’esame di maturità di quest’anno, costituisce un insieme organico di informazioni e pensieri finalizzati all’indottrinamento al pensiero unico post umano. Un’ideologia che sotto un ambientalismo strumentale e di maniera propone una visione negativa della presenza umana su pianeta. Una presenza negativa che però potrà essere opportunamente ridotta grazie ad una robotizzazione che eliminerà anche l’ultimo problema, quello della indispensabile manodopera adesso ottenuta a bassissimo costo, quella che Nietzsche chiamava gli “schiavi salariati”.

Che questo comporti la rottamazione di una grande parte dell’umanità che sarà ormai passata dall’essere una risorsa abbondante e quindi sfruttabile a basso costo ad essere una risorsa inutile, cioè una non-risorsa, poco importa. Oltretutto si tratta di un’umanità ormai priva di dignità in quanto assimilabile agli oggetti meccanici.

Tranquilli, è il “progresso” dice l’ideologia del darwinismo sociale per bocca di Boncinelli. Cari ragazzi che finite adesso il vostro percorso scolastico, recepite il messaggio: siete appena tollerati su questo pianeta.

Ma non è colpa di nessuno, è il progresso… quindi rassegnatevi e per quei pochi che otterranno gli upskills il gioco andrà avanti, per tutti gli altri magari toccherà accontentarsi del “reddito di cittadinanza”. In attesa di una soluzione definitiva, che si tolgano cioè dai piedi di Madre Terra.

Enzo Pennetta

Fonte: Critica Scientifica


AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI

NO all’eutanasia! NO alle DAT!

#chiudeteUNAR

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.