10/11/2017

Sentinelle in Piedi a La Spezia, per difendere l’ovvio

Tornano le Sentinelle in Piedi, sabato 11 novembre, dalle 17 alle 18, in Piazzetta del Bastione, alla Spezia. La veglia, la quattordicesima dal 2014, si terrà, come al solito, anche in caso di pioggia.

Le Sentinelle daranno testimonianza pubblica, aconfessionale e apartitica, in favore della famiglia e della libertà, oggi sempre più sotto attacco politico e mediatico.

Nell’indifferenza generale, la legislatura ormai agli sgoccioli arriva a forzare i regolamenti parlamentari per cercare di approvare – saltando ogni discussione – la legge sulle cosiddette “disposizioni anticipate di trattamento”, nome con cui, dietro l’illusione dell’autodeterminazione e della dignità, si intende aprire anche in Italia il varco all’eutanasia, da dove entrerà la soppressione sistematica dei malati, dei disabili, e degli anziani, di tutte le persone la cui “qualità della vita” non viene consiedata all’altezza degli “standard” imposti attraverso i media.

Il Ministero dell’Istruzione ha recentemente emanato le linee guida sull’ “educazione alla parità tra i sessi“ della cosiddetta “buona scuola”. Le linee guida orientano non solo i contenuti scolastici, ma anche i criteri di valutazione per studenti, insegnanti, dirigenti. Il testo è incentrato sulla lotta alla violenza, agli stereotipi, alle discriminazioni. Le belle parole, però, esprimono una visione secondo cui la persona è un individuo che si auto-determina e l’uomo e la donna sono sostanzialmente uguali. Si ignora l’aspetto più bello e fondamentale della differenza sessuale, l’apertura alla vita, calpestando così la natura e di fatto promuovendo la sterilità e l’omosessualità – in ogni classe e materia scolastica -. Lo Stato decide quali sono i valori e li insegna a scuola. Alle famiglie è lasciata solo la possibilità di compilare il modulo di consenso informato, con cui esonerare i figli dalla partecipazione a progetti dichiaratamente ideologizzati. Le Sentinelle ribadiscono invece che la famiglia che l’educazione dei figli spetta alla famiglia e che lo Stato deve mettere la famiglia in condizione di esercitare tale diritto e dovere.

Le Sentinelle scendono di nuovo in piazza anche per ribadire il no alla legge sulle cosiddette “unioni civili”, che di fatto equipara le unioni tra persone dello stesso sesso alla famiglia. L’equiparazione inevitabilmente riguarda anche le adozioni e, soprattutto, indebolisce il matrimonio, riducendolo ad affetto, a pulsione sessuale. Inoltre, la legge illude le persone con attrazione per lo stesso sesso, elargendo un riconoscimento sociale che non corrisponde ad un bene nè per la società nè per loro.

La legislatura che si va chiudendo ha visto l’approvazione di leggi sul divorzio breve e divorzio facile, sulle droghe cosiddette “leggere”, sul cyber-bullismo, con aspetti liberticidi simili alla legge Scalfarotto sull’ “omofobia”. Questi provvedimenti rappresentano un’accelerazione clamorosa ad una rivoluzione antropologica fortemente contraria al sentire del popolo italiano. A tutte queste leggi, le Sentinelle si sono opposte con forza, testimoniando pubblicamente – spesso da sole e sfidando derisione, insulti e aggressioni – i principi inalienabili della natura e della convivenza civile.

In un contesto politico, mediatico e di business che si guarda bene dall’affrontare il problema della denatalità, e che esalta una falsa libertà individuale per poter avere a che fare con un insieme di individui isolati e deboli, le Sentinelle in Piedi scendono di nuovo in piazza, mettendo la faccia davanti ai propri concittadini, per testimoniare che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna, che ogni bambino ha diritto di crescere in una famiglia con una mamma ed un papà, che l’utero in affitto è una barbarie sia per la mamma sia per il bambino, che la priorità educativa spetta ai genitori non allo Stato, che i più deboli vanno aiutati e difesi, non soppressi.

Dopo La Spezia, sabato 18 novembre veglierà Treviglio (BG).

Francesco Bellotti


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