07/04/2017

Sentinelle in Piedi: si continua a vegliare, sempre

Rilanciamo l’ultimo Comunicato Stampa delle Sentinelle in Piedi, che continuano a vegliare per la libertà, per la famiglia e per la vita, nonostante il clima talvolta anche fortemente avverso.

Dopo le oltre quaranta città scese in piazza a fine marzo, sabato 8 aprile tocca a La Spezia (ore 16.00 in piazzetta del Bastione) e Brescia (ore 16.30 piazza Vittoria).

In piedi, per la libertà d’espressione, per la famiglia e la vita
40 veglie lo scorso weekend, e non è finita


L’ultimo fine settimana di marzo, nelle principali città italiane, centinaia di Sentinelle sono scese in piazza. Nel silenzio generale, nell’indifferenza generale, in una società ormai intontita e asservita al potere unico, una rete di cittadini liberi ha occupato con il proprio corpo e il proprio volto lo spazio pubblico, in un’esperienza ferma di testimonianza di verità.

E se a Crema l’amministrazione comunale ha «casualmente» lasciato al buio proprio la piazza in cui si svolgeva la veglia delle Sentinelle in Piedi, e se in Toscana e nel bresciano più volte si è cercato di decentrare le veglie per renderle meno visibili, nonostante le contestazioni, le Sentinelle sono rimaste in piedi.

Sono scese in piazza per salvaguardare la libertà e la coscienza di ciascuno perché, quello che non si difende pubblicamente oggi, potrebbe essere punito per legge domani.

Con la nostra pubblica presenza abbiamo detto no al testo sulle cosiddette fake news e a ogni tentativo di limitare la libertà di espressione di tutti, abbiamo detto no all’abominevole pratica dell’utero in affitto e alla cultura mortifera che vuole una società di qualità in cui solo i «migliori» sopravvivono, mentre ciò che è fallato, ciò che non rende, ciò che costa va scartato. E abbiamo detto sì alla libertà di espressione e di coscienza che vorrebbero toglierci, sì al diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mammasì al rispetto della vita dal suo nascere fino al suo termine naturale, sì a uno Stato che riconosca che la vita, ogni vita, è un bene inestimabile. E, quindi, abbiamo detto no al testo sul cosiddetto biotestamento, che di fatto introduce l’eutanasia nel nostro Paese.

Per un’ora, da Nord a Sud, centinaia di cittadini hanno sostato immobili nelle piazze leggendo un libro, a un metro di distanza l’uno dall’altro. E l’hanno fatto non per odio verso qualcuno, come continua a sostenere chi si lascia influenzare dai potenti mezzi di comunicazione usati dall’ideologia per mentire su chi siamo, ma per amore verso tutti.

Qualcuno non manca di far notare l’inutilità di una presenza pubblica in una società in cui le leggi contro l’uomo – come quelle sul divorzio, sull’aborto e sulle cosiddette unioni civili – sono ormai state approvate. Qualcuno vorrebbe convincerci che è inutile opporsi in quanto l’utero in affitto è ormai una pratica legittimata per via giurisprudenziale e non è più possibile fare nulla, perché tutto è perduto.

Noi riteniamo invece che sarà tutto perduto solo quando nessuno sentirà più ardere dentro di sé il desiderio di testimoniare il vero nella propria vita e nello spazio pubblico. Sarà tutto perduto nel momento in cui noi ci lasceremo convincere che siccome una cosa è legale allora non ha più senso dire che è sbagliata. Ecco, fino a quando ci sarà anche solo una sentinella che col suo silenzio dirà la verità, questa battaglia avrà dato frutto.

Su facebook: Sentinelle in Piedi

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Redazione


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