02/08/2016

Un figlio non previsto, non voluto, ma tanto amato

Se da una parte il post-aborto può avere esiti molto dolorosi, dall’altra la gioia di un figlio che cresce accanto a te è immensa, anche se inizialmente non era voluto.

Questa testimonianza, apparsa su Notizie ProVita dell’aprile 2014, meritava di essere letta e merita di non essere dimenticata.

La testimonianza di una ragazza madre che, spontaneamente, si è offerta di scrivere, con il consenso del figlio. È una ragazza semplice, normale, che di fronte all’imprevisto non si è però tirata indietro. 

Giugno ’96: mi accorgo di essere incinta. Non eravamo sposati, né cercavamo un figlio. Alla notizia lui subito disse che no, non lo voleva e dovevo abortire. Andammo in ospedale per la visita, ma per fortuna, la dottoressa con tono stupito mi disse che ero fuori i termini di legge per rinunciare alla gravidanza.

Termini di legge? Una legge che consente a una madre di eliminare un figlio… io non ero al corrente, ero ignara, distante da tutto questo.

Tornando a casa avevo la consapevolezza che avrei dovuto affrontare tutto da sola, sapevo che avrei dovuto crescere questa creatura che era dentro di me con le mie sole forze… ebbi paura, ma era talmente grande e tanta la gioia che provavo nel cuore di avere mio figlio che subito avvertii una grande forza dentro di me, avrei potuto scalare le montagne: la cosa importante era che avrei avuto il mio bambino!

Avevo la certezza che, poi, non sarei stata davvero sola perché accanto a me e a mio figlio c’era Lui, Nostro Signore, che mi dava la forza e la serenità di affrontare tutto. Mi ero abbandonata nelle sue mani paterne e Lui mi è sempre stato vicino, al mio fianco giorno e notte.

Avevo ventisei anni quando nel marzo del ’97 nasce Elia. È stato il giorno più bello della mia vita, poteva crollare il mondo, non importava, io avevo il mio bambino.

Oggi lui ha 16 e io 42 anni e sono grata al Signore perché ho mio figlio con me.
Ringrazio Dio per il dono stupendo di essere madre, ringrazio i miei genitori, le mie sorelle, i miei cognati e i miei nipoti perché mi hanno aiutato; ringrazio gli amici che mi hanno voluto bene, e soprattutto ringrazio Elia per tutto l’amore, la gioia, i sorrisi, i baci, le carezze, la sua saggezza di figlio, che mi hanno colmata e mi ricolmeranno ancora di tanto amore.

Santina

Foto: A. Renoir, Marina, 1869

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