06/03/2016

“Utero in affitto oltre la natura”. Parola di omosessuale

Parlo da omosessuale. Ma da omosessuale di buonsenso. Mi fermo dove si ferma la natura. Oltre non bisognerebbe mai andare“. Questo il giudizio netto di Alfonso Signorini, 51 anni e omosessuale dichiarato, sulla pratica dell’utero in affitto.

Una posizione che si distingue rispetto all’omologazione del politically correct e che lo porta a fare un appello a tutte le donne: “Ma poi, quelle che urlavano l’utero è mio, dove sono finite? Perché non dicono nulla di questa mercificazione dell’utero femminile?“.

L’utero in affitto nega, sostiene il direttore di Chi in un’intervista a Il Giornale, nega ai bambini il diritto fondamentale a conoscere i propri genitori, necessariamente un uomo e una donna: “Prima di ogni cosa, sono per il diritto dei bambini. E non si può negare loro il diritto di avere una madre naturale. È un rapporto irrinunciabile che non deve essere lacerato per l’egoismo di qualcuno. Sono contento per Nichi Vendola e il suo compagno. Ma la madre, dov’è?“.

vita_mamma_papà_mano_neonato_bambino_utero-in-affittoUna posizione, questa, che porta Signorini a smarcarsi dal sentimentalismo melenso oggi onnipervasivo: “Comprendo bene il desiderio di paternità e di maternità. Mi sforzo di capire le ragioni di una donna che magari è stata malata e non può avere figli in maniera convenzionale perché le è stato asportato l’utero. Ma anche in quel caso trovo che la maternità diventi macchinosa e si allontani dal corso naturale delle cose. Perciò a maggior ragione fatico a comprendere chi vuol fare di un problema personale, un credo universale“.

Arriva il “No” all’utero in affitto anche da esponenti del mondo omosessuale, dunque. Conforta vedere che il buon senso non è ancora morto. Su questo aspetto, almeno. Perché in realtà Signorini è favorevole al fatto che una coppia gay adotti un bambino, a patto che – appunto – quest’ultimo abbia chiare le sue origini biologiche: “crearne altri ad ogni costo” è solo egoismo, sostiene.

Noi confidiamo nel fatto che, con il tempo e con un ulteriore briciolo di coraggio, Signorini possa rivedere anche questa sua posizione e schierarsi totalmente in favore della famiglia naturale e dei bambini.

Teresa Moro

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