04/11/2015

Utero in affitto – Un orrore da combattere

La pratica dell’utero in affitto rischia di essere realmente sdoganata. In Italia, come sappiamo, se dovesse passare la legge sulle unioni civili, di fatto verrebbe ammessa.

E la propaganda dei movimenti LGBT vuole ottenebrare le coscienze facendo credere che qualora ciò avvenisse, come del resto già accade in tanti altri Paesi, non sarebbe un dramma, ma anzi un progresso.

In Europa, leggiamo su Tempi, ci sono diversi Stati che hanno legalizzato la maternità surrogata. Nel Regno Unito, ad esempio, è legale sin dal 1985. In Francia, invece, è vietata, però i giudici non condannano più le coppie che si recano all’estero per affittare uteri. Anche in Olanda e Bulgaria tutto è legale. In Belgio, invece, il Parlamento a breve approverà una legalizzazione allargata anche agli stranieri. In Grecia addirittura si registra un “boom” di uteri in affitto, soprattutto per i prezzi molto bassi.

Tuttavia, ogni tanto emerge anche qualche voce fuori dal coro.

Su Avvenire leggiamo un’intervista a Sylviane Agacinski, una delle femministe più celebri di Francia. La Agacinski si definisce “di sinistra”, ma da anni combatte contro la maternità surrogata. «È stupefacente, e contrario ai diritti della persona e al rispetto del suo corpo – ha dichiarato – il fatto che si osi trattare una donna come un mezzo di produzione di bambini. Per di più, l’uso delle donne come madri surrogate poggia su relazioni economiche sempre diseguali: i clienti, che appartengono alle classi sociali più agiate e ai Paesi più ricchi, comprano i servizi delle popolazioni più povere su un mercato neo-colonialista. Inoltre, ordinare un bambino e saldarne il prezzo alla nascita significa trattarlo come un prodotto fabbricato e non come una persona umana. Ma si tratta giuridicamente di una persona e non di una cosa». E non ha paura di dire che bisogna perseguire tale pratica: «occorre punire. Innanzitutto i professionisti che creano il mercato: avvocati, medici, agenti e intermediari. Poi, i clienti». utero in affitto Rosyurconsulting_maternità surrogata_utero in affitto

Di fronte all’attuale scenario internazionale, la Agacinski annuncia che il prossimo 2 febbraio all’Assemblea nazionale francese, si terrà «l’Assise per l’Abolizione universale della maternità surrogata. Vi parteciperanno ricercatori, parlamentari francesi ed europei e associazioni femministe». «Occorre avere la volontà e il coraggio di difendere i valori fondamentali e i principi sui quali poggiano le nostre rispettive legislazioni – ha specificato la donna -. Se indietreggiamo davanti alla potenza dei mercati e cediamo alle pressioni in vista di una regolamentazione, abbandoneremo le donne alla legge della domanda e dell’offerta e precipiteremo in società di mercato che riconosceranno solo i valori mercantili e nient’altro. Una prospettiva terribile».

Sempre su Avvenire apprendiamo pure di un nuovo libro, “Uteri in travaglio”, scritto da Amrita Pande, docente di Sociologia all’Università di Città del Capo. Si tratta di uno studio del fenomeno dell’utero in affitto visto con gli occhi delle donne che diventano madri surrogate, e che lo vivono come lavoro. Il sottotitolo – “Maternità surrogata transnazionale commerciale in India” – configura il quadro di riferimento del testo.

Lo studio è scioccante, perché mostra qual è la realtà delle cose. Il binomio produzione-riproduzione viene ottenuto sottoponendo le donne ad una disciplina repressiva: si attua una vera e propria manipolazione mentale durante tutto il tempo della surroga.

Le conclusioni cui giunge Amrita Pande sono molto dure: in nome della privacy delle persone coinvolte in questa “catena di fornitura, i fornitori dei servizi essenziali, emotivi e fisici sono senza nome, senza volto, anonimi, usa e getta, e gli acquirenti possono facilmente dimenticare che ciò che viene prodotto non è solo un bambino, ma anche una relazione”.

Per questo occorre combattere contro l’utero in affitto e contro chi vorrebbe introdurlo nel nostro Paese.

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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