31/08/2017

Vaccini: tra tante informazioni, alcuni punti fermi

La questione dei vaccini è molto complessa e, per chi non mastica bene le questioni medico-scientifiche, pressoché intelligibile: chi ha ragione? Quali studi scientifici considerare validi? Si fa bene a vaccinare i propri figli o è meglio non farlo? E le domande continuano...

Con questo articolo non abbiamo alcuna pretesa di dare delle risposte, dal momento che non le abbiamo. Non condividiamo la posizione estremista dei No Vax, ma ne condividiamo alcune preoccupazioni e ci preme fare chiarezza su alcuni aspetti macroscopici.

Il tutto nella speranza che a vincere non sia “chi urla più forte” ma siano la ragione e il bene di ogni singola persona.

Vaccini: alcuni punti fermi

Vediamo quindi alcuni punti fermi sui vaccini, senza alcuna pretesa di esaustività.

  • I vaccini sono dei farmaci. Le persone che vengono vaccinate non sono tuttavia malate
  • Le case farmaceutiche hanno giri economici miliardari e hanno tutti gli interessi a creare una società di persone farmaco-dipendenti
  • Le case farmaceutiche sono le uniche che possono permettersi di finanziare importanti e continue ricerche scientifiche, il che può infondere sospetti rispetto alla veridicità delle stesse
  • Sono indubbi i legami tra case farmaceutiche-massoneria-politica (non solo italiana)
  • Prima di somministrare i vaccini sarebbe necessario effettuare accurate indagini su ogni singolo soggetto, per verificare che non vi siano alcun possibile “danno vaccinale”
  • Andrebbe effettuato un maggior controllo dei vaccini e della catena di trasporto e conservazione degli stessi
  • In alcuni vaccini sono state riscontrare sostanze patogene, quali frammenti di particelle inorganiche (es. alluminio); si parla anche di vaccini creati da feti umani abortiti
  • Nei primi due anni di vita il sistema immunitario è ancora immaturo, quindi somministrare vaccini è quantomeno inadeguato, dal momento che non si può sperare di ottenere i risultati previsti e si rischia di provocare uno shock immunitario
  • Nei primi due anni di vita il bambino “vive di rendita” rispetto al sistema immunitario della madre, grazie al periodo di gestazione e – se presente – all’allattamento al seno
  • Lo stretto legame madre-figlio comporta anche che la mamma passi al bimbo l’immunità rispetto alle malattie infettive da lei superate: la stessa cosa tuttavia non accade se la madre è vaccinata; è quindi chiaro che, più si vaccinano le madri, più avremmo bambini scoperti...
  • I bambini, gattonando o mettendo in bocca ogni cosa che trovano, fortificano il loro sistema immunitario: germi e parassiti assunti per via orale non sono di per sé pericolosi, mentre lo sono quelli iniettati per via sottocutanea
  • Iniettare ben 30 antigeni vaccinali nel primo anno di vita di un bambino, ancora con il sistema immunitario immaturo e con un peso ridotto, è quantomeno imprudente
  • Se i No Vax e tutti coloro che stanno affrontando la questione con toni allarmistici avessero ragione su ogni fronte, significherebbe che noi vaccinati siamo dei miracolati, sopravvissuti nonostante tutto
  • Un’imposizione di Stato – peraltro unica al mondo – di ben 12 vaccini, come accade in Italia, è un fatto grave contro cui protestare. I primi responsabili dei figli sono i genitori, che hanno il diritto di scelta anche rispetto alla loro salute (entro i limiti del lecito)
  • Tra i 12 vaccini resi obbligatori dal decreto legge 73/2017 rientrano quelli legati a malattie attualmente debellate in Italia e in Europa (es. difterite), oppure sessualmente trasmissibili, e che quindi non interessano dei bambini neonati (e, a ben vedere, neanche dei ragazzini delle scuole medie)
  • Non è giusto che i genitori non abbiano la possibilità di scegliere rispetto al fatto di vaccinare o meno i propri bambini, fino al punto di non poter accedere ai nidi, alle scuole dell’infanzia o altri servizi educativi o a dover pagare multe nel caso di frequenza della scuola dell’obbligo
  • Il tetano non è una malattia infettiva, quindi perché vaccinare in massa tutti i bambini, anziché educare la popolazione a prevenire l’insorgere della malattia?
  • Non vi è alcuna prova concreta che il vaccino provochi l’autismo, seppure questo rientri tra le possibili conseguenze nei bugiardini degli stessi, semplicemente perché non è ancora chiara l’eziologia di tale malattia, che comunque rimane un disturbo essenzialmente relazionale
  • I medici contrari ai vaccini vengono radiati dall’albo: e la libertà di fare obiezione di coscienza (di esercitare la professione in scienza e coscienza)?
  • Alcuni sostengono che i vaccini servano, alla lunga, per rendere la popolazione più debole e dipendente dai farmaci; per diminuire il numero totale di abitanti del mondo; per effettuare un genocidio mirato di alcune popolazioni, conducendo una sorta di “guerra biologica”

Vaccini: cosa andrebbe fatto (a nostro avviso)

A nostro avviso, ecco quindi quanto andrebbe fatto in tema di vaccini:

  • Controllo rigoroso e scrupoloso rispetto ai vaccini e ai metodi con cui vengono trasportati e conservati
  • Diagnosi personale su ogni singolo soggetto per verificare che non vi sia la possibilità di incorrere in danni alla salute complessiva derivati dai vaccini (per allergia agli stessi o altro)
  • Somministrazione dei vaccini A SCELTA dei genitori e solo dopo i DUE ANNI di età
  • Assenza di obblighi in merito ai vaccini per l’ingresso nelle scuole o per altri servizi educativi per l’infanzia

Teresa Moro


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