02/01/2016

Vita – Il meraviglioso coraggio di dire “Sì”!

La vita, se ci si crede, vince. La piccola Bella Moore Williams compirà in questi giorni due anni. Traguardo che sei mesi era stato dato per irraggiungibile.

Alla bimba, riporta infatti Leggo, erano stati tolti respiratore e tutte le cure necessarie per mantenerla in vita: i medici avevano riscontrato delle anomalie su entrambi i lati del cervello, e i genitori avevano deciso di far “staccare la spina”.

Una vita normale, quella delle piccola Bella, che solamente ad aprile del 2015, all’età di 15 mesi, ha iniziato a suscitare qualche preoccupazione, perdendo intere ciocche di capelli. La situazione è precipitata a luglio, durante le ferie con la famiglia alle Canarie, concluse con un drammatico rientro in Gran Bretagna e un ricovero d’emergenza. Lì la tragica scoperta e la scelta dei genitori di togliere il respiratore alla bambina e firmare tutta la documentazione per impedirne la rianimazione e altre misure speciali. Il giorno del decesso era stato fissato per il 21 luglio 2015.

Poi però è successo l’incredibile. Mentre il padre la teneva per mano aspettando che esalasse il suo ultimo respiro, la bimba ha iniziato ad urlare ed a muoversi. La piccola Bella ha stretto le dita del suo papà. E le sue sorti sono cambiate.

Ora Bella parla, cammina e i suoi capelli sono tornati a crescere. Bella non è allo stadio di crescita dei suoi coetanei ma, secondo i medici, presto recupererà in tutto.

La bimba è tornata a casa proprio a Natale e questo ha portato le testate giornalistiche locali a chiamarla “la bimba del miracolo”, il tutto condito con riferimenti ai festeggiamenti natalizi.

La storia di Bella ha avuto un lieto fine: la sua voglia di aggrapparsi alla vita l’ha avuta vinta anche contro chi la dava già per morta. Ma contemporaneamente questa storia dovrebbe far pensare a quanto siamo disposti a combattere per l’esistenza altrui, a che punto della graduatoria delle priorità condivise mettiamo la vita.

Dall’anziano malato al bimbo in fasce: quanto la nostra società è disposta a puntare su di loro? O, come nel caso del piccolo Titouan, nato prematuro al quinto mese e con una piccola emorragia al cervello, verrà lasciato morire su volere dei cosiddetti genitori e con l’accondiscendenza del comitato etico dell’ospedale in cui era ricoverato?

Bella ce l’ha fatta con le sue forze di bimba di poco più di un anno. Che sia di lezione per gli adulti che ne avevano già prenotato il necrologio.

Rosanna Lucca

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