Donna e maternità; femminismo e materialismo. L’emancipazione della donna vissuta come un salto nelle viscere del conformismo che sfrutta il corpo femminile e la rende schiava, dimenticando la sua essenza.
Riportiamo con piacere un passo di Mario Palmaro, tratto da “Il Cardinale coraggioso G. Colombo, il sessantotto e l’aborto”.
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“TRISTEZZA E COMPASSIONE” . Usò proprio queste parole, Giovanni Colombo, per descrivere il suo stato d’animo di fronte al dilagare del movimento femminista nelle piazze della sua Milano, negli uffici, nelle scuole, nelle case, ovunque.
“Tristezza e compassione – disse – fanno coloro che nella vita hanno una concezione patrimoniale e vanno ripetendo frasi di tempi antichi e pagani, illudendosi di essere l’ala marciante della modernità e del progresso.
“IL CORPO E’ MIO E NE FACCIO QUELLO CHE VOGLIO”; il frutto del concepimento fa parte delle mie viscere, e io lo posso liberamente espellere come si asporta una cisti, come si tagliano le unghie e i capelli“.
Già nel 1971, Colombo aveva avuto modo di scrivere: “Premono certo movimenti femminili di esasperata EMANCIPAZIONE, che purtroppo vanno estendendosi anche tra noi: essi collocano l’aborto tra i DIRITTI COSTITUZIONALI DELLA DONNA, considerano ingiuste e oppressive le leggi che lo vietano e puniscono; si vantano con pubblica arroganza d’averle trasgredite”.
Quando si parla di CORAGGIO del Cardinale, bisogna ricordarsi che quella era una società ossequiosamente inginocchiata al CONFORMISMO DEL MOMENTO, un conformismo che aveva nel marxismo e nel movimento femminista due punti di riferimento formidabili.
Chiunque avesse violato il tacito accordo di non belligeranza nei confronti della cultura egemone, avrebbe pagato un prezzo molto alto.
Sarebbe diventato bersaglio del piombo delle rotative – e Colombo lo diventò – e addirittura del piombo delle rivoltelle, come accadde a molti altri.
Per la verità, la violenza colpì anche il Cardinale e, forse, conoscendone l’animo, anche più dolorosamente che non se si fosse abbattuta direttamente sulla sua persona.
da “Il Cardinale coraggioso G. Colombo, il sessantotto e l’aborto” di Mario Palmaro
Si ringrazia Anna Maria Pacchiotti, Presidente dell’associazione Onora La Vita, per il lavoro redazionale che ha consentito questa pubblicazione