14/02/2014

Autolesionismo, complicità o semplice stupidità dei cattolici?

Il governo, tramite l’UNAR, insegna l’omosessualismo nelle scuole. I ministri cattolici cosa facevano? Dormivano? Di sicuro dalla Storia non abbiamo proprio imparato nulla!

Senza passare attraverso battaglie parlamentari, senza passare attraverso le forche caudine delle polemiche giornalistiche, senza la seccatura del lungo processo di mediazione politica, il governo ha approvato delle norme che obbligano di fatto gli istituti scolastici a istruire bambini e ragazzi, tramite appositi corsi, ad accettare e a ritenere cosa giusta e degna l’omosessualismo e il comportamento e le pratiche omosessuali (Vedi gli opuscoli dell’UNAR, ufficio della Presidenza del Consiglio – N.d.R.). In queste norme, che non rientrano nella categoria di “leggi”, bensì in quella di “regolamenti”, e perciò non hanno necessitato di un passaggio parlamentare, tra l’altro si raccomanda di scardinare nei ragazzi l’idea che la pratica omosessuale sia peccaminosa, specie se tale idea fosse dettata da convinzioni religiose e fosse proveniente dai genitori.

Basta questa breve esposizione dei fatti, senza necessità di commento, per mostrare come quanto sta avvenendo si configuri come un attentato al principio di libertà di educazione, col tentativo di riplasmare la mente dei ragazzi, calpestando, se necessario, il loro credo, la loro famiglia di appartenenza, l’educazione impartita dai loro genitori.

Ora, mi sono domandato, ma ci sono dei cattolici nel governo, dei ministri (penso a Lupi, a Mauro…), dei sottosegretari, dei consulenti… ma che cosa ci stanno a fare? Capisco i giochi politici, ma è possibile che non dicano proprio niente? Dopo essermi informato da eterogenee fonti, vengo a sapere che nel governo c’è una sorta di tacito patto di non belligeranza. Siccome al suo interno devono loro malgrado coabitare personaggi con visioni del mondo assolutamente inconciliabili, l’accordo (più o meno esplicito) è che il ministro A faccia tutto quello che vuole nel proprio ministero e non interferisca col vicino di poltrona ministro B; il quale, a sua volta non interferirà col primo. Oh, certo, in mancanza di meglio tale sistema potrebbe anche funzionare.

Peccato che noi cattolici questo schema l’abbiamo già praticato. E subito. Per quarant’anni. Per quarant’anni la DC si è tenuta in mano il potere e ha lasciato in pasto ai comunisti, agli anticristiani, agli antiumani, la scuola, l’università, l’istruzione, la cultura, l’informazione. E questi, seguendo quanto espressamente teorizzato da papà Gramsci, hanno preso sistematicamente possesso dei centri nevralgici dell’educazione, dell’opinione, del pensiero, dai quali rieducare l’Italia alle proprie concezioni. Per ottenere la loro Italia, un’Italia decristianizzata, deresponsabilizzata, comunistizzata, un’Italia divorzista, abortista, terrorista, statalista, un’Italia drogata, omosessualizzata, sindacalizzata e chi peggio ne ha peggio ne metta. L’Italia di oggi.

I risultati della scelta dei cattolici di lasciare l’educazione alla sinistra sono sotto gli occhi di tutti.

E oggi che cosa facciamo noi cattolici? Nuovamente lasciamo loro l’educazione. Dalla storia non abbiamo imparato un piffero!

Alle volte mi viene da pensare che i laicisti più feroci abbiano ragione: probabilmente siamo stupidi…

Fonte: Riscossa Cristiana

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