21/09/2018

Bambini nel Regno Unito: arriva la Charlie’s Law

I bambini inglesi da qualche settimana hanno una  speranza in più di protezione: una proposta di legge, la Charlie’s Law (della quale avevamo già parlato qui) – che prende il nome dal piccolo Charlie Gard, ucciso poco più di un anno fa in nome di un «best interest» non meglio specificato – pare infatti essere stata introdotta dal Parlamento britannico.

I calvari passati da IsaiahAlfieMelody e chissà da quanti altri bambini rimasti nell’anonimato e dalle loro famiglie non dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) più verificarsi. Il “boia inglese”, se la proposta sarà approvata, dovrà infatti fare appunto i conti il frutto del lavoro degli stessi Chris e Connie, i genitori di Charlie Gard, coadiuvati da medici, specialisti, politici, bioeticisti e dai membri della “Charlie Gard Foundation”, che, come abbiamo spiegato, è stata istituita per pagare le cure ai bambini in difficoltà e difendere i diritti dei loro genitori.

L’obiettivo è quello di togliere dall’arbitrio dei giudici la decisione sulla vita e sulla morte dei bambini ricoverati negli ospedali inglesi. Riporta LifeSiteNews: «La legge di Charlie richiederebbe agli ospedali di tentare di risolvere le controversie con i genitori tramite mediazione prima di andare in tribunale, imporre l’accesso a comitati etici clinici per consigliare medici e genitori sulle decisioni di vita o di morte e consentire ai genitori di cercare un trattamento altrove se insoddisfatti del loro attuale ospedale».

Naturalmente la legge non serve a nulla se non verrà rispettata, però è un passo in avanti. I casi dei bambini che hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso, infatti, più che una impronta medica, avevano un delicato risvolto etico, che è giusto sia trattato da persone competenti. La stessa madre di Charlie aveva affermato: «L’introduzione di un migliore accesso ai comitati di mediazione e di etica medica, combinata con il diritto dei genitori di cercare un trattamento per i loro figli che non causerà loro danno, crediamo possa contribuire ad eliminare alcuni dei conflitti che possono sorgere troppo facilmente in casi complessi tra medici professionisti e genitori».

Con la Charlie’s Law, insomma, si punta a rimettere ordine, nell’ottica di una reale tutela dei bambini malati e della responsabilità genitoriale.

Redazione

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