06/08/2013

Ci sono persone potenziali?

Siamo tutti persone potenziali. Cioè siamo tutti persone: bimbi nella pancia della mamma, neonati, bambini, adulti, anziani

Quando vengono messi alle strette sulla giustificazione dell’aborto, i difensori del “diritto alla scelta” sempre più spesso ricorrono all’argomento della presunta differenza tra persone reali e persone potenziali. L’ha fatto anche Chiara Lalli, stella emergente del firmamento italiano dei pro choice, che si definisce filosofo della scienza, di quelli che sostengono che la sindrome post aborto è una “invenzione dei preti”. Il 20 gennaio scorso ha partecipato alla trasmissione “Tutta la città ne parla”, su Radio Tre Rai, in occasione della giornata mondiale sulla Sindrome di Down. Messa alle strette dal conduttore, che citava la ormai sistematica soppressione dei bambini affetti dalla sindrome dopo la diagnosi prenatale e da Marco Tarquinio che ricordava il progetto della Danimarca di diventare un paese “down free”, la giornalista, per rendere in qualche modo “presentabile” un atteggiamento chiaramente eugenetico, si affannava a sostenere (cito testualmente): “Il punto fondamentale è che credo che le singole scelte debbano sempre rimanere degli individui, individui già esistenti, quindi persone a tutti gli effetti, … su potenziali persone”.
Poiché è arduo sostenere che l’eliminazione sistematica dei bambini con un’anomalia genetica non sia un comportamento eugenetico che ricorda il nazismo, s’introduce una fittizia distinzione tra persone “a tutti gli effetti” e persone “potenziali”, sostenendo implicitamente che le prime abbiano dei diritti sulle seconde (“decisioni d’individui già esistenti su potenziali persone”). Si tratta di una distinzione puramente filosofica, anche se viene spacciata per scientifica, collegandola ad esempio alla presenza di coscienza (con il risultato paradossale che tutti coloro che dormono non sarebbero in quel momento persone, ma solo persone potenziali fino al risveglio). Purtroppo, sulla base di quello che è poco più che uno slogan si finisce per giustificare l’uccisione di bambini e magari anche di persone in stato d’incoscienza dopo un trauma.
In realtà non ci vuole molto a capire che si tratta di una categoria concettuale fasulla. A pensarci, infatti, bisogna riconoscere che siamo tutti persone potenziali.
Il bambino non ancora nato è un neonato potenziale; il neonato è un adulto potenziale; l’adulto è un anziano potenziale…
Se una diagnosi prenatale, che mostra che un adulto “potenziale” sarà malato, autorizza la soppressione del bambino, perchè la diagnosi genetica di una malattia degenerativa che non si è ancora manifestata non dovrebbe autorizzare la soppressione di un malato “potenziale”?
Si ribatte che le persone “a tutti gli effetti”, essendo coscienti, possono avere aspettative e disporre del loro futuro, mentre i bambini non nati (o appena nati) non possono farlo. Ma anche questa è una falsa risposta. In realtà nessuno di noi sa quale sarà il suo futuro, nè tantomeno può disporne. Nessuno può decidere prima quale sarà la vita che vivrà. Tragicamente, possiamo disporre solo del futuro degli altri e in un unico modo: negando loro il diritto di viverlo.
Siamo tutti persone potenziali, perchè la vita è un processo in cui in ogni momento una potenzialità già esistente si realizza. A partire da quella contenuta nella prima cellula con identità biologica diversa da quella dei genitori: lo zigote. Si gioisce per le potenzialità che si vedono nei propri figli, per quelle che riconosciamo nel progetto di vita di una persona cara: la vita delle persone si nutre ogni giorno della sua potenzialità e il suo scopo è realizzarla pienamente.
Siamo tutti persone potenziali. Cioè siamo tutti persone: bimbi nella pancia della mamma, neonati, bambini, adulti, anziani. Introdurre una dubbia distinzione tra la potenzialità e l’attualità dell’essere persona è solo un modo comodo per introdurre distinzioni tra persone, per poter sostenere il diritto di alcune persone di “prendere decisioni su altre persone”.

di Benedetto Rocchi

Festini

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.