03/09/2013

Dalla menzogna alla verità

Il medico americano Bernard Nathanson, che ha prodotto il famoso documentario The silent scream (Il grido silenzioso), ha salvato tanti bambini facendo vedere cosa avviene nel grembo di una donna che decide di abortire

Sapere andare contro il mondo è il tratto distintivo di chi sa spendersi per un ideale. Il mondo a cui mi riferisco non è ovviamente la semplice realtà creata, la natura che ci circonda, ma il mondo come potere, come mentalità dominante, come peccato sociale che s’instaura in un contesto e che influenza il comportamento della massa facendo passare come moralmente legittimo ciò che è solo semplicemente e inopportunamente legale.
Di persone capaci di andare contro il mondo, di sapere andare “controcorrente”, non ce ne sono molte. Di persone poi che hanno deciso di andare contro il mondo dopo aver scelto il mondo stesso, dopo averlo inseguito e offerto a esso il proprio consenso, ce ne sono ancora di meno.
Uno di questi è stato Bernard Nathanson. Un medico americano, a cui chi lotta per la vita deve molto. Deve molto sul piano della testimonianza che questi ha saputo dare, e anche sul piano degli strumenti che ha saputo (a proprie spese) produrre. Nathanson, infatti, è il curatore del famoso documentario The silent scream (Il grido silenzioso) che ha salvato tanti bambini facendo vedere a già e a future mamme cosa avviene nel grembo di una donna che decide di abortire, quali sono le terribili reazioni del bambino il quale arriva finanche ad aprire la sua piccola bocca allorquando gli strumenti dell’aborzionista toccano le sue carni. Un grido silenzioso che nessuno può ascoltare… ma che c’è. Un grido reale, ma di una realtà che si vuole ideologicamente negare.
Io stesso ne ho potuto constatare i benefici. Insegno da ormai venticinque anni in un Liceo Classico e l’ho sempre fatto vedere a tutti gli studenti che in questi anni si sono avvicendati. Setteotto anni fa capitò che una mia alunna concepisse con il suo fidanzato.
La famiglia voleva farla abortire perché troppo giovane.
Ma la ragazza, che l’anno prima aveva visto Il grido silenzioso, fu irremovibile … e nacque un bel maschietto!
Bernard Nathanson ha dato fastidio. Ha dato e dà fastidio perché con il suo documentario fa – come si è soliti dire – guardare in faccia la realtà, presenta le cose così come sono effettivamente.
La sua stessa vita ha dato e dà fastidio, perché vita mutata radicalmente.
Nathanson era stato uno dei maggiori sostenitori della legalizzazione dell’aborto negli Stati Uniti. Praticò un aborto su un proprio figlio. La sua iniziale fama si dovette al fatto che fu membro fondatore della National Association for the Repeal of Abortion Laws (Associazione Nazionale per l’Abrogazione delle Leggi [che vietano]l’Aborto, oggi NARAL Pro-Choice America).
Anche a lui si deve la celebre decisione Roe vs Wade che permise la legalizzazione dell’aborto negli USA. Lui stesso ha dichiarato più volte di essere responsabile di oltre 75.000 aborti.
Ma, applicando la nuova tecnica degli ultrasuoni durante un aborto, poté accorgersi quanto grave fosse quella realtà. E cambiò … con grande onestà intellettuale.
Un cambiamento che gli permise di rivedere la sua intera esistenza. Lui stesso, durante un incontro ripreso dalla RAI nella Sala “Paolo VI”, in occasione del Giubileo del 2000, disse di aver avuto la grazia di capire quanto fallimentare fosse stata la sua vita: decine di migliaia di aborti sulla coscienza e ben tre matrimoni finiti in malo modo. Poi l’incontro risolutore con Cristo e la conversione al Cattolicesimo.
Sono ormai due anni che Bernard Nathanson ci ha lasciati. Nella prima parte della sua vita ha fatto morire tanti innocenti … ma adesso, nella seconda parte della sua vita (una parte che continua ancora dopo la sua morte … ed è uno stupendo mistero) il dottor Nathanson ripaga i suoi trascorsi errori facendo nascere tanti bambini che altrimenti sarebbero buttati irrimediabilmente via.

di Corrado Gnerre

Festini

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