28/07/2014

Eutanasia – Occidente sinonimo di progresso? La sottile linea di morte che unisce i paesi occidentali

Il Mondo occidentale sembra unito da un sottile filo che lo sta sempre più immergendo nella  cultura della morte, senza una adeguata informazione in merito.

In Gran Bretagna è in discussione una legge a favore dell’ eutanasia.

Dai dati di un sondaggio pubblicato in Gran Bretagna dalla Euthanasia Society, oggi rinominata con un più ‘politically correct’ Dignity in Dying (letteralmente ‘Dignità nel Morire’), si evidenzia che circa un 80% degli inglesi sarebbero concordi nel chiedere la legalizzazione dell’ eutanasia ma è stato già spiegato qui che la maggior parte delle persone sono disinformate in merito.

Un nuovo straordinario sondaggio, invece, ha dimostrato che l’atteggiamento del pubblico cambia radicalmente una volta spiegate dettagliatamente alcune delle principali implicazioni pratiche dell’ eutanasia. Nel nuovo sondaggio pubblicato da comres/CURE viene descritto uno scenario molto differente, tanto da far emergere dati molto instabili una volta che le persone hanno compreso ed approfondito alcuni temi inerenti la stessa eutanasia.

Si passa da un 73% a favore che si riduce drasticamente ad un 42% dopo alcune brevi spiegazioni; in estrema sintesi la fumosità della descrizione pubblica della legge spinge la stessa l’opinione pubblica ad un appoggio, condizionato dalle poche informazioni in merito.

La disinformazione sembra essere un elemento fondamentale durante le fasi di approvazione di leggi, unita ad una controinformazione pressante e sempre presente.

Questa forma di controinformazione passa attraverso anche il ‘candido’ appoggio di personaggi famosi pro- eutanasia che, addirittura, si spingono ben oltre i limiti previsti dalla legge in discussione arrivando persino ad affermare che ognuno è padrone del proprio corpo e che le ‘pillole del suicidio’ dovrebbero essere messe a disposizione anche di ragazzi in difficoltà. Alcuni, in Australia, dove ancora non c’è una legge,  si sono spinti anche alla distribuzione di cosiddetti “Kit per il suicidio”: grazie all’attività di persone ed organizzazioni pro-life  il dott. Philip Nitschke è stato costretto a portare la sua azienda di morte oltre i confini australiani. Dopo alcune morti per un uso incontrollato di questo kit del Dottor Nitschke, il governo australiano ha anche iniziato ad indagare in maniera più approfondita.

In merito a questi eventi Il dott. Nitschke ha dichiarato: “Ci saranno alcune vittime ... ma questo deve essere valutato in base al numero crescente di persone anziane che si sentono meglio, avendo accesso alle informazioni [sull’ eutanasia ndr]”

Compassionevole non è vero? Ma omette dolosamente di parlare dei morti che, secondo quanto lui stesso dice, sono solo una sorta di effetto collaterale.

Non si può parlare di morti come ‘effetti collaterali’! Mai!

Ma non c’è solo Nitschke.

Ad esempio, negli States, il libro di Derek Humphry, “Final exit” le pratiche di autoliberazione e di suicidio assistito per i morenti, racconta perfettamente il degrado della nostra cultura ed è stato trovato accanto ai cadaveri di alcuni ragazzi.

In Belgio vengono uccisi anche i bambini e gli anziani – anche senza problemi particolari – ricevono l’ eutanasia ” a coppie”. A volte viene somministrata l’eutanasia senza un esplicito consenso del morente e senza avvisare i parenti. E’ accaduto anche che è stata “terminata”una paziente psichiatrica sfruttata sessualmente dal suo stesso psichiatra.

Senza contare cosa avviene in Olanda e cosa ha dichiarato il noto Prof. Theo Boer, ampiamente riportato in questo articolo.

E il mondo chiude gli occhi.

I promotori del suicidio assistito vogliono che sia approvato quello che desiderano; non importa chi si fa male.

Una sottile, ma decisamente pericolosa, linea percorre da nord a sud, da est ad ovest il globo, unendo tra loro tutti i paesi occidentali e progrediti in una sorta di trama per legalizzazione di questa cultura della morte.

Stiamo diventando sempre più una cultura a favore del suicidio, perché stiamo perdendo il senso della Vita e l’assoluto valore della sua dignità, in ogni circostanza.

Redazione

Fonte: LifeSiteNews e Lifesitenews

 

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