29/01/2016

Family Day: con un’atea, di sinistra, femminista e lesbica

Abbiamo detto e ripetuto che i motivi per partecipare al Family Day e opporsi al ddl Cirinnà, sono motivi razionali, laici, trasversali.

A riprova di ciò, possiamo portare un esempio probante (con un’efficacia probatoria elevatissima!).

Possiamo riportare il pensiero di un’intellettuale atea, di sinistra, femminista, lesbica: Camille Paglia.

Ci ha ispirato un post nel blog de Il Giornale di Gianpaolo Rossi.

La Paglia è femminista, ma disprezza il femminismo contemporaneo che definisce “malato, indiscriminato e nevrotico”. Ha detto, con ironia tagliente: “lasciare il sesso alle femministe è come andare in vacanza lasciando il tuo cane ad un impagliatore”.
... “al giorno d’oggi le femministe incolpano gli uomini di tutto”.

Dice, a proposito dei politici americani “liberal”, che “i Democratici che pretendono di parlare ai poveri e ai diseredati, sono sempre più il partito di un’élite fatta d’intellettuali e accademici”... “con tutte le loro fantasie di sinistra, hanno poca conoscenza diretta della vita americana”.

Atea convinta e dichiarata, Camille Paglia è una grande estimatrice delle religioni, per la portata e l’importanza storica che hanno avuto rispetto alle civiltà. In particolare il Cristianesimo. Ha detto che la religione è “una fonte di valore psicologico, etico e culturale infinitamente più ricca dello sciocco e mortifero post-strutturalismo, che è diventato una religione secolarizzata”.

Pur essendo lesbica e pur avendo avuto in gioventù tendenze transessuali, sostiene che i codici morali sono la civiltà. Senza di essi saremmo sopraffatti dalla caotica barbarie del sesso, dalla tirannia della natura”.

L’attivismo nero – a differenza dell’attivismo gay (NDR) – si è ispirato alle profonde tradizioni spirituali della chiesa a cui la retorica politica gay è stata ostile in maniera infantile. Stridulo, egoista e dottrinario, l’attivismo gay è completamente privo di prospettiva filosofica”.

Family-Day_bambino_cineseE riconosce – pur confermando il suo orientamento sessuale di cui è convinta e non “pentita”-  che “l’omosessualità non è normale; al contrario si tratta di una sfida alla norma, perché in natura ci sono solo due sessi determinati biologicamente”; ha addirittura definito una forma di “abuso sui minori” l’operato di quei genitori che – spesso per colpa di medici ideologizzati o assetati di lucrosi guadagni – iniziano le terapie di cambiamento del sesso dei figli adolescenti o addirittura bambini.

E’ addirittura preoccupata dalla mescolanza perniciosa tra attivismo gay e scienza che produce più propaganda che verità”.

Alcuni mesi fa, davanti alle telecamere di Roda Viva, alla TV brasiliana, ha detto:  “L’aumento dell’omosessualità e del transessualismo sono un segnale del declino di una civiltà”.

Nulla definisce meglio la decadenza dell’Occidente che la nostra tolleranza dell’omosessualità aperta e del transessualismo”.

Bisognerebbe che il pensiero di Camille Paglia fosse un po’ più diffuso in Europa e in Italia: forse eviteremmo gli articoli smielosi, seriosi e bugiardi, come quelli che descrivono “l’amore” di un lui diventato lei e di una lei diventata lui che ora finalmente, a Grosseto, si sposano (con tanto di abito bianco e tutto) e già hanno preparato il necessario per andare in Ucraina a mettere al mondo un figlio (come se davvero lo “mettessero al mondo” loro) attraverso l’utero in affitto”.

Redazione

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.