23/10/2012

Fantascienza o realtà?

Blade Runner, Minority Report e Paycheck sono forse i film più famosi tratti dai romanzi di Philip Dick. Tra le sue opere meno conosciute, c’è anche un racconto del 1974 intitolato “Le pre-persone”. È una storia di fantascienza che si svolge in un contesto sociale agghiacciante. Per non togliere agli interessati il piacere della lettura, riportiamo solamente un paio di citazioni dall’edizione del 2005 (Fanucci).
Negli Stati Uniti in profonda crisi economica, la competizione sociale è più spietata che mai. Tutti devono avere l’attestato di normalità della polizia regionale, e la gente ha perso l’umanità. Poiché entro dieci anni non ci sarà più cibo per nessuno, bisogna raggiungere la crescita zero. Il dialogo che segue, tra uno dei protagonisti, Ian Best, e la moglie, una donna comune, perfettamente “normale”, è illuminante.“Voglio un aborto!” ... “È ‘in’ adesso, avere un aborto. Cosa abbiamo noi? Un ragazzino.... È imbarazzante.” Poi aggiunge: “E il tipo di aborto che praticano ora, per le donne nei primi mesi, costa solo un centinaio di dollari, come quaranta litri di benzina! E ne puoi parlare per ore praticamente con chiunque incontri”. Ian si girò per guardarla in viso e con voce piatta disse: “E ti lasciano anche tenere l’embrione. Puoi riportartelo a casa in una bottiglia, magari dipinto con una speciale vernice fosforescente affinché brilli nell’oscurità come una specie di lampadina”.
In un altro punto della storia, l’altro protagonista, Ed Gantro, spiega come si è evoluta la normativa sull’aborto negli anni. Un embrione non ha diritti per la costituzione americana e quindi può legalmente essere ucciso da un dottore. Eppure il feto era stato considerato, almeno per un certo periodo, una “persona” anche dal punto di vista giuridico; ma poi la folla abortista aveva deciso che neanche a sette mesi si può parlare di “essere umano”.... E, un bel giorno, era toccata ai neonati: sono come dei vegetali, non capiscono nulla, non parlano. Così la lobby abortista aveva perorato la sua causa, vincendo, stabilendo che un neonato è solo un feto espulso dall’utero materno. La Chiesa da tempo andava sostenendo che già lo zigote è una forma di vita sacra come tutte le altre sulla Terra, ma poi di compromesso in compromesso, il termine legale fu inesorabilmente spostato sempre più in avanti. E così fino a 12 anni, i figli indesiderati possono diventare “bambini randagi” e possono essere eliminati: non hanno ancora un’anima, sono “pre-persone”. Il camion degli aborti che gira regolarmente per il paese li porta via, in un luogo che i funzionari considerano un centro di protezione per i bambini.
Ian Best ad un certo punto si chiede perché quanto più è indifesa una creatura tanto più per alcuni è facile farla fuori. E si dà una risposta: lo fanno, perché possono. La società ha consegnato il potere a persone in grado di uccidere le creature più indifese.... c’è l’odio dei grandi per i piccoli... odio per qualsiasi cosa sia in grado di crescere.
È fantascienza? Da tempo esiste l’aborto al momento della nascita (partial birth abortion), e già si parla di aborto post parto...

di Francesca Romana Poleggi

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