18/10/2014

Grassofobia. Altro che omofobia ...

Emergenza omofobia . Con questo pretesto, indimostrato e indimostrabile, si vorrebbero far passare disegni di legge che violano la giusta libertà di espressione, che minacciano la professione della Fede, che ignorano la necessaria tassatività delle leggi penali, che introducono nell’ordinamento concetti ideologicamente orientati.

Ma c’è ancora un altro problema: i disegni di legge contro l’ omofobia risultano discriminatori al rovescio, nel senso che istituzionalizzano una “discriminazione positiva” nei confronti di una categoria a scapito di altre, magari ugualmente, o maggiormente bisognose di tutela. E, in effetti, rispetto agli omosessuali e ai transessuali, ci sono categorie di persone molto più a rischio. Rispetto all’omofobia, la “grassofobia”, ad esempio, rappresenta una vera e propria emergenza.

Non è uno scherzo.

Il recente episodio del ragazzino di Napoli, selvaggiamente violentato da tre giovani perché obeso, è solo la punta dell’iceberg del fenomeno della “grassofobia”. Essa dà vita ad un corrispondente “bullismo lipofobico”, come lo chiama il pedagogista Francesco Baggiani, che si estrinseca nella derisione, nell’ingiuria, nell’esclusione, nelle minacce e nelle molestie, oppure nella vera e propria violenza fisica nei casi più gravi.

I numeri sono preoccupanti: l’obesità sarebbe stata la causa del 40,8% dei casi di bullismo a scuola, nell’anno 2011, e nel 2013 la percentuale è arrivata al 94%. Altro che omofobia. Il presidente del “Comitato italiano per i diritti delle persone affette da obesità e disturbi alimentari”, Angela Ferracci, preoccupata per la diffusione del fenomeno, spiega che “l’obesità è una malattia riconosciuta come tale a livello scientifico, non è una colpa e può rappresentare in molti casi una forma di disabilità”.

Facendo astrazione delle altre, più importanti e decisive obiezioni contro i disegni di legge sull’ omofobia , proporremmo al legislatore nazionale e regionale di approvare prima delle leggi per combattere le vere e più urgenti discriminazioni: quelle basate sulla grassofobia, oppure quelle espressione di cristianofobia (anche quest’ultima in forte crescita).

 

Tuttavia le comunità LGBT direbbero che, per qualche misterioso motivo, “solo le discriminazioni omofobiche e transfobiche sono degne di attenzione; solo l’ omofobia è una vera emergenza; solo gli LGBT meritano tutele privilegiate; le altre categorie sono meno importanti …”. Insomma, utilizzerebbero argomenti odiosamente lipofobici.

Alessandro Fiore

 

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